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P. GABRIELE M. ROSCHINI La sua genialità di teologo si riflette nella profondità e limpidez– za delle pagine .mariane ch'egli ci ha lasciate, nella ingegnosità delle figure, delle metafore e delle. accomodazioni scritturistiche, di cui si serve largamente per illustrare i vari punti dottrinali riguardanti la Ver– gine SS. Tutto ci persuade che una luce soprannaturale abbia irradiato e corroborato la sua mente, abbia eccitato la sua fervida fantasia. Nei suoi sermoni - scrisse il P. Silvio Vismara - « si sente l'originalità di una bella mente teologica » (95). La sua genialità di letterato si riflette nella eleganza dello stile, nelle parole e nelle espressioni - alcune delle quali veramente lapida– rie, e che aprono vasti orizzonti - con cui riveste il suo pensiero sem– pre così semplice insieme e sublime. Ma sopratutto, nei suoi scritti, si riflette la sua genialità di Santo e di Sqnto Mariano. Nel Processo di Beatificazione si asserisce che la sua devozione verso la Vergine era « senza fine, inesplicabile >.\. Alla Ver– gine si riteneva debitore di tutto, specialmente della sua scienza porten– tosa e della perfetta conoscenza del greco e dell'ebraico. Questa genia– lità di Santo e. di Mariano, si riflette nel modo più vivo in quella un– zione veramente eccezionale che pervade tutti i suoi discorsi mariani, unzione che procede dall'amore per la Vergine Santa e che spinge ir– resistibilmente all'amore. Anche il più profano sente che è un Santo che scrive. * * * E' difficile - come risulta da ciò che siamo andati esponendo - im– maginare una mariologia così ricca e, sopratutto, una mariologia così soda, così completa e così geniale come quella che ci offre S. Lorenzo da Brindisi. Nella storia venti volte secolare dello sviluppo di quella scien– za che da Maria s'intitola, S. Lorenzo da Brindisi viene ad occupare un posto di primo piano. Io ritengo di poter asserire che egli è stato il più grande Dottore Mariano del suo tempo, e uno dei più grandi d'ogni tempo. Egli è uno dei più qualificati rappresentanti delle gloriose tra– dizioni mariane dell'inclita Famiglia Serafica, poichè si allinea alle gi– gantesche figure che rispondono ai nomi di Bonaventura da Bagnorea, (95) èf. P. HrnrroNYMUS A PELLETTE, op. cit., p. 235.
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