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P, GABRIRLE M. ROSCHINI su tale questione secondaria, mi autorizza - ripeto - a credere ch'egli fosse poco soddisfatto della soluzione data sia dalla scuola tomistica che da quella scotistica, e che abbia aderito, senza troppa persuasione, alla soluzione scotistica per pura tradizione di famiglia. 2. - La singolare missione di Ma,-ia nella sua realizzazione. Oltre a considerare la singolare missione di Maria nella mente di Dio, ossia, nel piano divino del mondo presente, il nostro Santo la con– sidera: anche nella sua reale attuazione. La Vergine SS. fu realmente, nel tempo, quale spuntò ab aeterno nella mente divina, vale a dire: vera Madre universale, sia del Creatore che delle creature, e, conseguente– mente, vera mediatrice fra il Creatore e le creature, vera regina univer– sale. r. La Madre del Creatore. - S. Lorenzo da Brindisi offre elementi per un trattatello sostanzialmente completo di Teotocologia. Espone in– fatti rapidamente gli errori, le prove, le incalcolabili conseguenze della maternità divina, e le varie questioni connesse con la medesima. Sono, più o meno, le solite questioni, ma trattate in modo veramente originale. Alla questione se la maternità divina sia per se stessa santificante, S. Lorenzo risponde, almeno in modo implicito, negativamente. Am– mette infatti che se la Vergine SS. - per un'ipotesi impossibile - non avesse avuto la santità, pur essendo Madre di Dio, non si sarebbe sal– vata (45). Anche alla questione se la maternità divina, per se stessa, sia supe– riore alla grazia, il Santo risponde negativamente. Esponendo infatti la risposta di Cristo alla donna che aveva proclamata « beata » la madre sua, asserisce che Gesù, paragonando la dignità della maternità divina con la dignità derivante dalla grazia divina (che rende _partecipi della natura divina e della felicità suprema) proclama questa superiore a quel– la. La ragione poi di questa preferenza di Cristo va ricetcata nel fatto che, mentre la maternità divina è in se stessa, per così dire, questione di fortuna, la santità appartiene all'ordine della virtù che rende l'uomo ca– ro a Dio ( 46). Riconosce tuttavia il Santo Predicatore, ripetutamente~ che (45) « Qua (sanctitate) si Virgo cal"uisset, aetemam in coelo gloriam minime consecuta fuisset » Cf. Mariale, p. 563. (46) Cf. Mariale, p. 562-564.

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