BCCCAP00000000000000000000816
P. GABRIELE M. ROSCHINI del loro peccato e poi l'Incarnazione (Cristo con Maria madre sua) co– me rimedio al peccato? Oppure: ha Iddio voluto prima l'Incarnazione (Cristo con Maria Madre sua) e poi tutte le altre cose, di modo che tut– to, inclusa la permissione del peccato dei nostri progenitori, è stato vo– luto in vista di Cristo e di Maria?... Le conseguenze della risposta data a questi fondamentali interro– gativi sono di una portata incalcolabile. Nel primo caso infatti (nella posizione tomista) l'esistenza stessa di Cristo (e di Maria) verrebbe ad essere ineluttabilmente condizionata (e perciò dipendente) dall'esistenza delle altre cose dell'universo, e, in modo particolare, di Adamo e del suo peccato. Nel secondo caso invece (nella posizione scotista) l'esistenza stessa di tutte le altre cose (compreso Adamo e la permissione divina del suo peccato) verrebbe ad essere ineluttabilmente condizionata e per– ciò dipendente dall'esistenza stessa di Cristo (e di Maria madre sua). Nel secondo caso quindi si avrebbe un primato di Cristo (e di Maria) as– soluto, non in forza cioè d1 una susseguente ordinazione, ma in forza della sua iniziale predestinazione. Nel primo caso, Cristo (con Maria) sarebbe il secundum volztum (voluto in secondo luogo) da Dio, e le al– tre cose il prìmum volitum. Nel secondo caso, invece, Cristo (con Ma– ria) sarebbe stato il primum volitum (la cosa voluta in primo luogo) da Dio, e le altre cose il secundum volitum, e perciò Cristo (con Maria) sarebbe stato il centro intenzionale, la ragione stessa di essere, lo scopo di tutte le altre cose. Quale delle due posizioni ha colpito nel segno?... S. Lorenzo da Brindisi tratta ex prof esso l'importante questione e la risolve in pieno, nel senso scotista, nei due primì sermoni Super: Mìs– sus est (pp. 77-84) (37). Son due discorsi che, ben lungi dal ripetersi, si completano a vicenda, dandoci una piena soluzione del sotttle e com– plesso problema. Nessun autore, antico e recente - per quanto mi con– sta - lo ha trattato e risolto in modo così. esauriente. Il nostro Santo domina l'argomento, e lo tratta con tale acutezza di analisi, con tale sublimità di concetti, con tale limpidezza di espressioni da eccitare in chi lo legge un vivo senso di ammirazione. Io non temo di asserire che questo è uno dei lati più caratteristici della mariologia del Brindisino. Tutto è ammirabile nella trattazione di questa spinosa questione: il me– todo ch'egli segue nell'impostarla, la soluzione che ne dà, le ragioni ch'egli porta per provarla. Ammirabile, innanzitutto, è il metodo ch'egli segue nell'impostare (37) Mariale, pp. 77-84.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz