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LA MARIOLOGIA DI S. LORENZO DA BRINDISI 153 che di virtù, di santità, di bontà ha trovato Iddio •nella Chiesa e nel pa– radiso, negli uomini e negli Angeli, lo prese per adornare la Vergine per la dignità dell'Unigenito Figlio, affinchè essa fosse il paradiso delle <lelizie di Dio » (22). Per illustrare poi questo principio, Egli osserva che S. Giovanni, nell'Apocalisse, presenta la Vergine adorna di tutte le luci del cielo, col :eorpo tutto ammantato di sole, con la luna bella e piena sotto i piedi, e ,con una corona di stelle sul capo. Tutto ciò - conclude - egli lo ha fatto per dimostrare il suddetto principio (23). Questo medesimo con– cetto lo svolge anche altrove. Come infatti Iddio pare che abbia adunato e posta nell'uom·o, nel microcosmo (= piccolo mondo) la nobiltà di tutto il macrocosmo ( = grande mondo), così radunò nella Vergine la nobiltà <li tutta la Chiesa militante sulla terra e trìonfante nel cielo. Ciò sembrò insinuare S. Giovanni nelle sue rivelazioni descrivendola in cielo ador– nata dal sole, dalla luna e dalle stelle» (24), « Non sia mai detto '- afferma risolutamente altrove - che alla Vergine sia stato negato qualche privilegio di grazia che fu concesso ad altre creature, come per esempio agli Angeli e ai primi parenti del ge– nere umano, i quali furono creati in grazia » (25). La ragione fondamentale di questa munificenza divina va ricer– cata nella predilezione di Dio il quale - osserva il Santo - amò Maria SS. « fino al punto di darle il suo Unigenito». Ciò posto, si domanda: « Perchè insieme a Lui non gli avrebbe dato ogni altro dono? » E il– lustra la sua asserzione con un esempio efficacissimo, non ostante il suo sapore umanistico: « In verità - Egli dice - mi si permetta dir questo, e non mi si neghi di trasportare l'oro egizi~no nella terra promessa. La Vergine mi sembra che somigli a quella Pandora, che Esiodo pensò fosse la prima donna formata da Vulcano per comando di Giove; alla •quale tutti gli dei fecero i loro doni; Pallade la sapienza, Venere la bel- (22) Cf. Mariale, p. 350: « Quidquid pulchri et boni reperit Deus in homini– lms et Angelis, omnia collegit in Christo... Ita etiam cum Virgine egisse ostèndit in Apocalypsi loannes... ». · (23) « In Apocalypsi... ostenditur omnibus coeli luminibus ornata, toto corpore ,amicta sole, sub pedibus luna pulcra plenaque, in capite corona stellarum. Hoc au– tem quid designat nisi quod quidquid virtutis, sanctitaiis, bonitatis etc.». Cf. ibid. (24) Cf. Mariale, p. 364. (25) « Ne Virgini negatum dicamus aliquod privilegium gratiae cuivis alteri ,creaturae donatum, nam Deus Angelos et homines primos in gratia creavit ». Cf. .Mariale, p. 477.

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