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P, GAETANO M. STANO « un'opera storica ed apologetica di primo ordine» ( 1 67). D'oggi in avanti chiunque vuole seriamente occuparsi della storia letteraria e dottrinale dell'ultimo periodo della controriforma, non potrà fare a meno di pren– dere in considerazione questi volumi (168). E sebbene apparsa tardivamente alla luce, l'opera conserva anche oggi tutta la sua importanza: storica, teologica, apologetica; ed anche 1 1il suo valore di attualità. I metodi della polemica sono cambiati; anche l'orizzonte di quella/ lunga aspra polemica si è abbastanza schiarito; ma le posizioni in gran parte sono rimaste immutate.: da una parte la verità cattolica, dall'altra l'eresia protestante, dalla quale sono scaturiti tutti gli errori moderni. Ed il Santo, col suo sagace intuito, vide anche le conseguenze lontane della funesta eresia. E perciò la combattè risolutamente. E ·se tornasse oggi a leggere le sue pagine, vedrebbe anche più chiaramente i frutti perniciosi maturati da quel cattivo albero, e non defletterebbe dalla sua intransigen– te fermezza nel denunziare e combattere la funesta dottrina che ne fu la radice. Sarebbe stato forse più benevolo per gli erranti, ma con la stessa intransigenza nei principii. L'opera dì S. Lorenzo conserva anche oggi il suo sapore di attualità, perchè lo scopo e l'interesse centrale ci porta subito a quella Civitas Dei, che è il segno di contraddizione nel mondo, dal giorno in cui Lutero lan– ciò il segnale della rivolta: La Chiesa di Cristo e la sede di Pietro. L'opera di S. Lorenzo è essenzialmente un'apologia della Chiesa. Per questa Chiesa, per il Vicario di Cristo sono i palpiti più accesi del suo cuo– re di apostolo, anche nei suoi giusti fremiti d'indignazione e di sdegno per l'errore e per l'autore di quell'eresia. Alla Chiesa ci esorta a stare tutti uniti, nei vincoli della fede, della carità, dell'obbedienza; alla Chiesa invita a far ritorno gli erranti, a quel– la Chiesa della quale con infocati accenti magnifica la bellezza e la gloria, a quella « Ecdesia principalis, ex qua unitas sacerdotalis et cathedrae », ripete con S. Cipriano (P. I, p. 3n), a quella Chiesa che è maestra e ma– dre dei veri cristiani (I, 492; III, 197, 467), « caput orbis et sedes Petri » (ib., 313), « domina gentium » (I, 313), muro inespugnabile contro tutte le eresie (I, 321 ss.). Per trovare la verità e conseguire la salute bisogna essere in comu- (167) Scuola Cattolica, 1930, t. LVIII, p. 441. (168) « Pour l'histoirè littéraire et doctrinale du dernier quart de la contre~ reforme, ces volumes méritènt d'~tre sérieusement interrogés » I. DE GHELLINK, S. J., Nouvelle Revue Théol., 1936, p. 97.
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