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1 34 P. GAETANO M. STANO stile calmo, sobrio, sereno del Bellarmino nelle sue Controversie, e quello vivace, impetuoso, aggressivo dcll'Ipotiposi, si potrà rispondère che il Bellari:ni_no_ scrisse la sua opera a Roma ove la Riforma protestante era conosciuta attraverso 1 hbn (149), S. Lorenzo invece scriveva a Praga, ove la pressione dtgli eretici era assai forte e la lotta più accesa. Nell'impiego del suo metodo apologetico S. Lorenzo lascia comple– tamente da parte ogni argomentazione metafisica, che non sarebbe stata accetta agli avversari, ma soltanto derisa. La sua argomentazione è poti– tiva, come è proprio della teologia controversista. Inoltre si astiene a bello studio da ogni riferimento alla dottrina del Concilio di Trento (nei tre tomi egli cita il Tridentino solo 5 volte e mai per dimostrare una tesi) ( 1 5°), e non adduce nella polemica dottrinale neppure i dottori cattolici più re– centi, perchè a priori sospetti ai luterani ( 1 51): così ci spieghiamo come anche il Bellarmino, la cui dottrina sulla giustificazione ebbe sul Santo un largo influsso, non venga citato se non assai raramente (15 2 ). Il Santo combatte la dottrina avversaria ricavandola dalle sue stesse fonti: « ex in– dubitatis Lutheri operibus tamquam ex domo rei testes adducere » (153). E soprattutto si sforza di mantenersi nello stesso terreno dell'avversa– rio e di combattere con le sue stesse armi. E finchè può, cerca di mante– nersi a ·contatto, accettandone anche le definizioni, se queste, pure inade– guate, possono in qualche modo prestarsi ad una retta spiegazione. Così, ad esempio, al principio della trattazione sulla Chiesa, parte da questa definizione: « La società degli uomini che posseggono, per la gra– zia divina, la vera fede e la vera religione » • « intelligimus Ecclesiam nihil aliud esse quam populum vera fide veraque religione divino munere im– butum » ( 1 54). La definizione può sembrare inadeguata; ma, se spiegata a dovere, contiene, almeno implicitamente, tutti gli elementi essenziali, che appunto sono compresi nella nozione di vera fede e vera religione. Si obietterà tuttavia che la definizione tralascia un elemento molto im– portante, che non può passarsi sotto silenzio nella polemica contro i pro– testanti: la sottomissione ai legittimi Pastori e al Sommo Pontefice. Ma (149) « Les auteurs y trouvaient en effet une athmosphère dè calme qui con• trastait singulièrement avec l'agitation violente qui troublait alors la plupart des au– tres pays chrétiens ». PoLMAN, op. cit., p. 541. (150) Cf. BENEDicTus A S. PAULO, op. cit., p. 156. (151) P. I, p. 407. (152) BENEDicTus A S. PAuLo, op. cit., p. 163. (153) P. I, p. 407. (154) P. II, p. 26.

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