BCCCAP00000000000000000000816

XII CRONACA tate fino a 50.000: prodigiosa infatti era in lui la conoscenza della Bib– bia, sì che qualche testimonio .ha affermato che Lorenzo la sapesse tutta a memoria. Non poteva perciò mancare, nella serìe dei terni a volgariz– zazione degli scritti del santo, la conferenza su S. Lorenzo esegeta. Ed es– sa fu affidata a Mons. Garofalo, professore, come Mons. Parente, al Pon– tificio Ateneo Urbaniano di Propaganda Fide e presidente dell'Associa– zione biblica italiana. L'oratore si addentra subito nell'argomento, met– tendo in risalto la predilezione del santo per gli studi biblici, amore che Iivdò sin dagli anni suoi giovanili, e la padronanza assoluta che egli ave– va dei mezzi per lo studio approfondito della Bibbia: conoscenza perfetta dell'ebraico, acutezza d'intuizione nell'interpretazione dei passi, memoria formidabile nel ritenere tutto il libro sacro anche nella lingua originale: cosa che sbalordì gli stessi rabbini del tempo. Naturalmente il discorso del conferenziere si sviluppa specialmente sul volume esplicitamente esegetico <lel santo, Explanatio in Genesim (565 pag.), lavoro giovanile ed incom– piuto, ma che avvisa con sufficienza il metodo rigorosamente scientifico, la preparazione specificamente storica degli studi esegetici, quali erano all'epoca sua e la personale posizione di certi suoi atteggiamenti che tal– volta s'intonano alle ultime conquiste di questa scienza sacra in continuo sviluppo. Pur non potendo esigere che la interpretazione dei primi capi– toli della Genesi siano suffragati dalla moderna esegesi, che ha fatto con– quiste ulteriori per merito soprattutto del lungo. studio di altri tre secoli e delle scoperte paleontologiche ed archeologiche, non si può tuttavia ne– gare ìn Lorenzo l'allineamento scientifico dei suoi tempi. Certo è comun– que che il suo esempio è ancora valido per gli esegeti moderni, al cui com– pito di più profonda e più vasta penetrazione della parola di Dio già Lorenzo pensava non senza santa invidia. Si era giunti così, dopo la conferenza di Mons. Garofalo, a quella di chiusura, che, come la prima, doveva esser tenuta da un Principe della Chiesa, l'Eminenza il Card. Piazza, ed egli volle trattare il tema che quasi riassumesse tutte le doti del santo: S. Lorenzo da Brindisi Vir apostolicus; e fu davvero W1a bella sintesi dell'opera molteplice, instancabile e tenace che Lorenzo compi a bene della Chiesa del suo secolo per incarico dei Sommi Pontefici Gregorio XIII, Clemente VIII e Paolo V. L'Ordine, la Chiesa, la società civile in quel tempo duro ed eroico insieme, quale è il periodo post-tridentino, offrirono a Lorenzo gli inviti per la sua attività di apostolo, tanto da esser detto « l'uomo più prodigioso del suo secolo e il più utile alla Chiesa» per la cattolicità delle forme del suo apostolato: missioni in Germania, legazioni diplomatiche, organizzazione della Lega cattolica, pacificazione dei principi e soprattutto seminatore efficace della

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz