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S, LORENZO DA BRINDISI CONTROVERSISTA 121 Giovanni Aurifaber, le prediche di Ciriaco Spangenberg (94), il fanatismo per il padre del protestantesimo non ebbe più limiti. Giovanni Pisto– rius, l'autore della celebre Anatomia Lutheri, contemporaneo del Santo, ci informa che in quegli anni il nome di Lutero era diventato un idolo, un mito. Dalle cattedre e dai pulpiti, dalle piazze e dalle aule dei palazzi, a. voce e per iscritto, si acclamava Lutero come ,un.. profeta, un apostolo, il Mosè della Germania, il terzo Elia, il Paolo redivivo, il teandro ossia l'uo– mo di Dio (95). In una parola, al dire del Santo, « Lutherum tamquam fidei ,et religionis divinum quoddam culmen et columen colunt » (96). Era quindi d'attualità la polemica anti-Lutero, ed alle mistificazioni pro– testanti com'.eniva opporre, per il trionfo stesso della causa della fede, la verità dei fatti, presentare la figura genuina e nuda del riformatore, con le sue ombre e debolezze, con le sue contraddizioni e incoerenze. S. Lorenzo attribuisce dunque un grande interesse a questa parte della polemica, perchè combattere Lutero è sc:uotere il protestantesimo dalle fondamenta. Naturalmente per questo capitolo di polemica marca– tamente storica, che è la base di tutta la sua trattazione apologetica (97), il Santo dovette sobbarcarsi ad un paziente lavoro di ricerca e di revisio– ne. E per la giusta conoscenza dell'uomo e della sua opera non soltanto compulsò le opere polemiche dei principali aùtori cattolici dell'epoca, ma anche degli stessi protestanti e si mise a contatto diretto con le opere di Lutero. E sebbene non ci sia facile giudicare quanto il Santo abbia diret– tamente attinto dalle opere di Lutero, e quanto dagli scritti degli altri :autori, è certo tuttavia c.he egli ha diligentemente studiato quelle opere (94) Cf. H. GRISAR, Lutero, p. 541 ss. (95) Cf. P. PoLMAN, op. cit., p. 245. - Ecco cosa scrive il Santo a questo ri– ,guardo: « ... nemo haeresiarcharum umquam princepsque sectarum, licet longè ma• ximus, tantus fuit sequacibus suis, atque Lutherus Lutheranis », «... quinimo vix tantus sit Moyses Hebraeis, Mahumetes Turcis, quantus ipSè sinceris Lutheranis ,suis... Hominem faciunt divinitus missum ad curandum populi christiani chironium vulnus, ad illuminandum mundum, ad reformandam Ecclesiam, ad eruendum e te– nebris Evangelium, divinarum 'Scripturarum lumen, doctorem omnium doctorum, .Solonem ac pene deum theologorum, Christi os, Spiritus Sancti elèctum sanctumque organum » (p. I, p. 46 ss.). - Nell'addit. VI alla p. I sono riportati dal Santo i più fantastici elogi soliti a tributarsi dai protestanti a Lutero, p. 373 s. (96) P. I, p. 374. (97) « Cum constituerimus lutheranismi Hypotyposim demonstrare, historiae -veritatet? prius in medium afferemus; ut, iacto primo solidoque fondamento, supra ·petram indubitatae veritatis, sècurius superaedifìcare possimus, stabilique structura ;totius aedifìcii molem ad culmen usque perducere » (p. I, p. 50).

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