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rr4 P. GAETANO M. STANO questioni, tutti 1 punti controversi erano stati ampiamente vagliati, di– scussi dagli apologisti cattolici in una fioritura di opere pregevolissime che rappresentano insieme la più poderosa apologia della fede cattolica. E sono una pleiade. Tutti nomi gloriosi, anche se non tutti meritatamente ricordati e apprezzati. Alcuni, anzi molti, restarono nell'ombra, non per– chè oscurati dal fulgore di altri astri più fulgenti, ma perchè le loro ope– re, già fondamentali, furono più tardi rimpiazzate da altre più recenti e meglio aggiornate. Nè, per tutta questa ricchissima produzione, potevano dirsi superflue nuove opere apologetiche. Restava sempre qualche lacuna da colmare. C'erano già molti scritti apologetici, a sfondo storico personale, che at– taccavano Lutero e gli altri corifei del protestantesimo. Tra i più celebri ricordiamo l'Hypcraspzstes di Erasmo, il Lutherus septiceps - Lutero dalle sette teste - di G. Cochlaeus, che satireggia drasticamente in Lutero le in– numerevoli contraddizioni del suo pensiero e i contìnui cambiamenti di condotta; e soprattutto l'Anatomia Luther;, di G. Pistorius. Ma l'attacco personale, se pure efficace ai fini apologetici, non può bastare: è soltanto un capitolo della polemica, e deve essere integrato dal– la confutazione dell'errore. Più importanti sono le opere apologetiche a sfondo dottrinale, mas– sime quelle prodotte durante e per influsso del Concilio di Trento. S. Ro– berto Bellarmino, nella Prefazione alla sua grande opera, rileva con pia– cere i numerosi scritti in difesa della fede apparsi in tutto il sec. XVI per opera di valentissimi scrittori di tutti gli ordini e di tutti i paesi: « pluri– mae... doctissimae et (quod necesse erat) longissimae disputationes » (68). Ma sono per lo più trattazioni staccate, monografie che riguardano que– stioni particolari,. e non danno una visione completa e unitaria di tutte le controversie. E Tommaso Stapleton attribuisce l'insuccesso della polemica, pur fra tanta fioritura di opere, al fatto che gli apologisti. cattolici si era– no, il più delle volte, arrestati alle questioni particolari perdendo di vista, o non mettendo nel dovuto risalto, le questioni generali e fondamentali, che si riducono sostanzialmente ad una: l'autorità della Chiesa (69). Ed è merito del grande controversista inglese d'aver concentrato l'attenzione su questo problema fondamentale, facendone il punto di partenza di tutta la sua argomentazione. Che cosa mancava ancora ? Mancava una grande sintesi che racco- (68) De controversiis Fidei, Ad Lectorem, p. 9, Ed. Nèapoli 187r. (69) TH. STAPLETON, Relectio schòlastica et compendiaria principiorum fidei (1596), Praefatio. Cf. PoLMAN, op. cit., p. 514.

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