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S. LORENZO DA BRINDISI CONTROVERSISTA 105 mento, con le spedizioni missionarie, con l'azione diplomatica. Al termine del suo ufficio di Vicario Generale della Famiglia Cappuccina ( 1602-1605) viene mandato, nell'aprile del 1606, per la seconda volta in Germania. Una prima volta vi era stato dal 1599 al 1602 prodigandosi nell'attività apostolica a Vienna, Praga, Gratz e in altri· centri dell'impero e pren– dendo parte in qualità di cappellano dell'esercito imperiale alla storica battaglia di Alba Reale (1601) contro i Turchi. Ma questa volta venne espressamente inviato da Clemente VIII, con l'incarico di Commissario Generale per la Germania, insistentemente richiesto dall'imperatore Ro– dolfo II e da Massimiliano II elettore di Baviera. I crescenti bisogni della fede in quei paesi richiedevano uomini di ardore apostolico, di alacre operosità, di profonda dottrina, bene agguerriti nella lotta contro l'eresia. Il centro della sua attività in questa seconda missione germanica fu la capitale della .Boe~nia, Praga. Ma la sua azione ebbe vasta risonanza anche in Austria e in tutta la Germania, soprattutto per l'indomita resi– stenza da lui opposta all'invadenza del protestantesimo. Fu appunto durante .il soggiorno del Santo a Praga che, nel luglio del 16o7, entrò in quella città, per invito dell'imperatore, il principe pro– testante Cristiano II, elettore di Sassonia, al cui seguito era un dotto lute– rano, Policarpo Leyser, predicatore di corte. Questi, l'indomani, giorno di domenica, dalla loggia del palazzo ov'era ospitato il principe elettore, tenne una predica sull'argomento delle buone opere, uno dei cavalli di battaglia del luteranesimo (24), La predica aveva lo scopo di far pressione sul debole imperatore per ottenere la concessione della contrastata libertà di culto e preparare il terreno alla penetrazione protestante in Boemia, le cui porte erano fino allora rimaste chìuse ai novatori. L'oratore ebbe un incoraggiante successo, con visibile compiacimento dei Luterani, us– siti ed altri eretici (25), I cattolici se ne rammaricarono, ed il Nunzio Apo– stolìco non mancò di fare le sue rimostranze presso l'imperatore, poichè fi,no allora non era concessa libertà di culto e di predicazione ai prote– stanti in Praga. S. Lorenzo, « quasi ignis exaestuans » (ler. 20, 9), prontamente si offrì per ribattere pubblicamente i cavilli del luterano. Ma il Nunzio Ap0stolico, (24) Cf. De rebus Austriae et Boihemiae, cit., p. 10-r2; e vol. II, p. I, p. XIV ss. (25) « Placuit factum haereticis in odium religionis catholicae », scrive il Santo (p. I, addit. I, p. 350). In seguito citeremo la Lutheranismi' Hypotyposis (corrispon-' dente al vol. II dell'Opera Omnia) per lo più con la sola indicazione del tomo o parte (del volume) e della pagina.

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