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INTRODUZIONE I Qiiesto a molti sembr,::rà ii.n libro niiovo, ed è infatti iin libro niiovo. Al pari di ogni novità, sorprenderà e offenderà comuni persiiasioni, opinioni volgate, idee fatte; e perciò non riiiscirà, al palato, sùbito piacevole. Insieme, tiittavia, darà qiiel giisto di scoperta, di avventiira, di trepidazione, che iina qiialsiasi novità degna di qiiesto nome porta natiiralmente con sè. Prima di tiitto vediamo che cosa è il libro ; stiidieremo in appresso qiiale è. A prima apertura apparisce, intanto, iin fiorilegio, o, meglio, iina crestomazia. Il fiorilegio, o antologia che si voglia dire, dà idea di fiori scelti. D'iina bella campagna si recidono e raccolgono alcitni fiori. N essiino, da codesta scelta e raccolta, pretenderà inferire e de– ditrre la natiira della campagna, in tiitto ciò che essa è e dà. Cresto– mazia, invece, sembra termine non solamente più dotto, ma più grave, più comprensivo: è raccolta di particolari temi, iitili alla conoscenza dell'intero. È vocabolo dotto, appiinto perchè siippone la conoscenza esatta e completa del tiitto, di ciii ditnqiie la scelta è qiialcosa di rappresentativo; e pu,r con la sita natiira di scelta, la crestomazia è completa, è precisa: sta a sè, dà itn'idea totale del tema. Sembrano addirittiird elitciibrazioni, così povere nostre avvertenze, tanto sono involute e sibilline ; se non che definire la ragione 'ultima delle cose come delle parole, non è mai faccenda semplice: impone siille prime iin giro ampio il qiiale, soltanto via via che l'intelligenza vede, si restringe al 'Pitnto e lo tocca.

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