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SCUOLA DI PERFEZIONE FRANCESCANA - La voce gli rispose: (( Sappi ch'io sono l'Angelo di Dio, il quale vuole che tu vada al servizio suo ». - Rispose Felice : «E dove vuole ch'io vada>>? - Rispose l'Angelo: «Nella Religione dei Minori». - Ed egli replicò : «E dove li troverò io >> ? -- «Vattene a Leonessa, disse l'Angelo, che ivi troverai)). Non fu pigro il servo di Dio. Lasciò subito i suoi bestiami e andossene a Leonessa al luogo dei Padri Cappuccini. E chiamato' il P. Guardiano, con quella sua semplicità gli scopri l'animo suo, non manifestandogli però la rivelazione di Dio. Ma il Guardiano, per non conoscerlo più che tanto, gli disse che andasse a trovar il P. Vicario; ma non sapendogli dire dove si fosse, Felice se ne ri– tornò alla custodia dei suoi animali, ed attendeva tuttavia con quel buon desiderio a viver cristianamente. Finalmente ispirato da Dio, deliberossi onninamente tarsi Cap– puccino, siccome da Dio gli fu rivelato, pensando in quell'abito poter far tutte queste cose. Il qual desiderio quantunque non man– casse, nondimeno la sua semplicità tuttavia non si sapeva risolvere. Onde non mancò il Signore Dio di nuovo mandargli l'Angelo suo, il quale gli disse: «Felice, io sono l'Angelo del Signore; mi ha mandato di nuovo a dirvi che voi andiate al servizio éìUO ». - Rispose Felice : « Io ci sono andato e non mi hanno voluto ricevere>>. - Replicò l'Angelo:« Vattene a Rieti e quivi ti sarà detto quel che tu hai da fare >>. E subito Felice se n'andò a Rieti. E parlando al P. Guardiano dei Cappuccini, lo menò in chiesa, mostrandogli un crocifisso tutto insanguinato e livido, dicendogli: «Vedete, giovane, quanto ha pa– tito Cristo per noi>>! E il divoto Felice da quel pietoso aspetto di Cristo crocifisso e dalle vive parole del Guardiano fortemente nel suo interìore ferito, si senti pieno di amorosa compunzione, della quale diedero segno le lagrime che con abbondanza grande gli uscivano dagl'occhi; ed il dirotto pianto in che egli si risolse fu an– co manifesto argomento della santa disposizione del suo cuore mondo e scarico dai peccati e affezioni mondane e preludio della sua santità e specialmente di quella sua santa tenerezza di pianger la passione del nostro Signore, che è stato esercizio poi molto à lui tamiliare.

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