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UNA VISITA AL CONVENTO 45 molta diligenza in tutte le visite facevano dispensar via il super– fluo (IV, 24). Il P. Vicario Generale visitava ancora la canova, e quando vi ritrovava tovagliolini più che per una muta per quando si lavavano e ne fossero altri tanti che potessero supplire, tutto il superfluo dava per amore di Dio. Il medesimo faceva dei vasi della cucina; e quando ve n'erano di superflui o che fossero troppo curiosi, li davano per amore di Dio (IV, 175). Tanto si vedevano quei servi di Dio purgati da ogni affezione terrena, che ritrovandosi in tante persecuzioni e in tanto patire e in cosi estrema povertà, avevano stimolo di avere boccali sani, ma non li volevano se non erano storti o sboccati ; e quando che ce n'era più che l'estrema necessità di boccali, di pentole e di dotole, subito li davano ai poveri. E si avevano messo nella fanta– sia che non fosse loro lecito l'uso delle cose superflue, per minime che le fossero, volendo star nella pura osservanza della Regola. E come io vidi, quando si recavano a mangiar ih terra tutti insieme in un piatto una insalata o un poco di pan cotto, non più presto <:he s'incominciava a mangiare, s'incominciava per allegrezza a lagrimare. E dicevano: « Ringraziato sia il nostro Signor Gesù Cristo, che oggi ci ritroviamo nella vera osservanza della nostra professione; immaginiamoci che il nostro P. Guardiano sia Gesù Cristo e noi siamo tutti suoi discepoli» (II, 136). · · E tanto avevano zelo di non usare le cose se non a necessità, che molte volte in un medesimo piatto magnavano l'insalata e di poi la minestra per non avere vasi da poter supplire (IV, 175). ORATORI NEL BOSCO Non solamente presero luoghi lontani, nei quali abitavano in massima povertà ; ma furono molti che con licenza dei superiori nel proprio sito del luogo si facevano celluzze, ove abitavano per starsene più ritirati, digiunando di continuo in pane e acqua, per darsi più perfettamente alla santa contemplazione. E alcuni di loro non mangiavano parie, ma frutti o legumi (IV, 42).

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