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UNA VISITA AL CONVENTO 41 IN VENTIDUE GIORNI Ludovico da Foligno fu chi fece il luogo vecchio di Fano, chia– mato S. Lia, il quale edificò tanto povero che in ventidue giorni fu finito ;·ci disse la messa dello Spirito Santo e incominciò con i suoi compagni abitare il detto luogo (III, 288). PAREVA SI APRISSE IL CUORE Dopo il capitolo di Albacina i guardiani furono mandati tutti con le loro famigliole nei detti laghetti. I quali giunti, con grande allegrezza incominciarono ad officiare e dir ]e loro messe e mangiar tutti insieme. E fu tanta l'allegrezza di quei poverini che pareva loro di essere renati; e quando sanavano all'officio divino e alle messe le loro càmpanuzze, durò parecchi giorni che pareva si aprisse loro il cuore (II, 248). DORMIVANO NELLE CAPANNE Innanzi che fosse edificato quel povero laghetto che loro ave– vano preso, dormivano nelle capanne, nelle caverne, e dove pote– vano si. ritiravano per stare al coperto. E dall'altro lato ogni di erano visitati da qualche mala nuova che gli avversari li volevano distruggere (II, 69). Nel luogo di Foligno, ove di nuovo incominciavano i frati a fabbricare, se ne stavano i poverini in una capanna che quando stendevano la notte i piedi, perchè aveva piovuto, davano di piedi in una troscia d'acqua. Nella quale capanna dicevano la messa e l'officio e facevano le loro orazioni. Non si beveva vino nè si man– giava cosa cotta, ma comunemente erbe crude, alcuna volta face– vano una pignatta di pan cotto (III, 245). E in quel tempo si pati molto innanzi che quei laghetti fossero accomodati, perchè bisognava dormire comunemente tutti insieme in qualche capanna (IV, r52).

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