BCCCAP00000000000000000000802

LA BELLA E SANTA RIFORMA Intervenne in quel principio a quei nostri primi Padri che es– sendo alcuni anni provati e passati per ogni sorte di patire, dormi– vano nelle tane, sotto gli alberi e dove potevano (II, 213). Quei poveri Cappuccini, che erano già venuti, andavano ramin– ghi e fuggitivi, chi per deserti, chi per caverne e chi per i monti -inaccessibili, vivendo d'erbe, di frutti selvatici e di acque ; per ancora non avevano luoghi, ma come animali selvaggi erano bene spesso astretti a starsi nei boschi e nelle tane (I, 206). · E molto si rallegravano di albergare in chiese abbandonate, nelle caverne, negli ospedali o altri lati poveri e conformi alla po– vertà loro, e tanto pellegrini che niente altro avevano sopra la terra che quei stracci che si portavano addosso (II, 212). TI giorno si affaticavano in predicare e sovvenire ai poverelli e la notte ben spesso si ritiravano come meglio potevano in qualche chiesa abbandonata, ospedali e ±raternite, perseverando la mag– gior parte della notte nel dirsi l'Officio, discipline è altre dèvo– zioni (II, r89). DOMANDINO LICENZA Si ordina che quando i frati vorranno pigliar alcun luogo nuovo, secondo 1a dottrina dell'umile Francesco, in prima vadano dal ve– scovo o suo vicario e domandino licenza di poter pigliare quel luogo nella sua diocesi. E avuta la licenza, con la sua benedizione vadano alla comunità, ovvero signore, e preghino che vogliano prestare loro un poco di luogo (C, 7r). NON SI PIGLINO MOLTO LONTANI E acciò i secolari possano da noi servirsi nelle cose spirituali e noi di loro nelle temporali, si ordina che i nostri luoghi non si pi– glino molto lontano dalle città, castelli e ville, nè anche troppo prossimi, acciò per la troppa frequenza loro non patiamo detri– mento. Basta che regolarmente siano distanti un miglio e mezzo

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz