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30 LA BELLA E SANTA RIFORMA PIÙ TOSTO PERDERE LA VITA Quando Bernardo da Fossombrone parlava delle cose della Regola, con molto fervore diceva: «Noi, Frati Minori, dovremmo più tosto perder la vita che offendere la nostra professione, cono– scendo quanto il nostro Signore Dio sollecitamente ha cura di noi per non mancar delle promesse che fece al nostro Serafico Padre. Quando che a Fonte Colombo gli disse che voleva che la Regola si osservasse a lettera, aggiunse: Io so quanto può la fragilità umana e so ancora quanto io gli voglio provvedere nei bisogni loro. La qual promessa non si trovò mai che la sua bontà mancasse d'osservarla, chè essendo una Religione così grande, siano pure i Frati dovunque vogliono, che sempre sua Maestà ha cura di loro,. provvedendo loro in tutti i loro bisogni, o per mezzo dei secolari o veramente miracolosamente per gli Angeli santi, si come di tali esempi ne è piena tutta la Religione. Or se Dio non manca delle sue promesse, pazzia grande sarebbe la nostra e segno di grande infedeltà, se non osservassimo quello che gli abbiamo promesso» (III, 29). IL CIELO APERTO Beati, dunque, saranno quei che ci persevereranno in perfetta osservanza della Regola insino all'ultimo della vita loro. Imperoc– chè, si come dice il nostro Serafico Padre, troveranno il cielo aperto (II, 96). LASCIAMO DA CANTO OGNI NEGLIGENZA E perchè H nostro Serafico Padre, essendo nell'articolo della morte, lasciò la larga benedizione della Santissima Trinità agli zelatori e veri osservatori della Regola, ed aggiunse loro anche la paterna sua benedizione; però intendiamo diligentemente e con affetto e amore osserviamo la perfezione a noi mostrata ed inse– gnata in essa Regola e Ordine nostro, lasciando da canto ogni ne– gligenza (C, r47).

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