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28 LA BELLA E SANTA RIFORMA scrupoli. Ma quando fosse stato parlato di cosa pertinente alla Re– gola, sarebbe stato di tanta ammirazione che ne sarebbero andate le voci insino al cielo, che i Cappuccini facessero cose contro la Re– gola (IV, 9). Era tanto lo zelo della pura osservanza della Regola in quei primi Padri, che le minime cose si correggevano. E perchè questi buoni Padri sapevano quello che era stato causa di allargar la Re– ligione, pc·r ciò dicevano : « Col poco s'incomincia, però bisogna tener forte che la siepe della vigna non rovini, perchè tolta via fa– cilmente ne va a sacco. Così queste cose che paiono di poco mo– mento, nondimeno insinchè si correggono i tra:c:gressori di queste, non s'offenderà la Regola; ma quando non si puniranno le cose piccole, ci bisognerà di correggere e punir di quelle cose che rnno contro la Regola e di peccato mortale (III, 183). IL TIMONE D'OGNI OSSERVANZA Quei primi Padri si risolvettero di osservare perfettissimamente la Regola, non rimirando più a precetti che a consigli, ma di osser– varla tutta, i precetti però come precetti e i consigli come consigli. Tutti osservarli per amore, parendo loro che fosse il timone di tutto il reggimento e di ogni osservanza della Regola il fare ogni cosa per amore. E perchè mirabilmente in quel così arto patire si infiammarono nell'amor di Dio, bastava ]oro che S. France– sco l'avesse posto nella Regola o che fosse secondo la forma del santo Evangelio di Gesù Cristo. E questo l'innalzò a tanta libertà di spirito, che trascendettero con la vera osservanza della Regola ogni scrupolo. Nè avevano bisogno delle dichiarazioni della Regola nè di molte questioni nè di privilegi; perchè come semplicemente la lettera suona, così semplicemente l'osservavano (IV, 7). MI PAIONO COSE FRIVOLE France.sco da lesi stava molto nel rigore di osservare la Regola a lettera, si come io ebbi dalla sua bocca: « Quando feci professione,

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