BCCCAP00000000000000000000802

LA VIGNA E LA SIEPE 27 L'ASCOLTAVA CON INCREDIBILE DIVOZIONE Aveva per costume il buono di Fra Francesco di Macfrata, perchè egli non sapeva leggere, di raccomandarsi ai frati che gli leggessero la Regola; e quando alcuno veniva a leggere, si buttava in terra inginocchioni e la faccia levata verso il cielo, ascoltando con incredibile divozione quello che in essa Regola si conteneva, ponderando passo per passo se egli mancava in alcuna parte in os– servarla ; e tra se stesso si raccoglieva chiedendo con molta divo– zione a Iddio perdono di quello che fosse mancato (III, 408). LA PORTAVA NELLA MANICA Bernardo da Fossombrone portava la Regola sempre nella ma– nica ; nè mai volse leggere altro libro che la Regola, della quale parlava con tanto fervore che pareva, quando ne ragionava con i frati, che fosse in mezzo del paradiso (III, 30). SI RINUNCIA A TUTTE LE GLOSE E perchè fu non solo volontà del Padre nostro San Francesco, ma ancora di Cristo nostro Redentore, che la Regola si osservasse semplicemente, alla lettera, senza glosa, si come la osservarono già quei primi nostri serafici Padri ; però essendo la Regola nostra chiarissima, acciò più puramente, santamente e spiritualmente si osservi, sirinuncia a tutte le glose ed esposizioni carnali, inutili, nocive e rilassative, le quali stirano la Regola dalla pia, giusta e santa mente di Cristo Signor Nostro, il quale parlava in S. Fran– cesco. E per singolare, vivo commento della Regola nostra accet– tiamo le dichiarazioni dei Sommi Pontefici e la santissima vita, dottrina ed esempi del Padre nostro .San Francesco (C, 5). CON POCO s'INCOMINCIA E quando si facèvano le visite, a niente altro si attendeva se non se ci fosse qualche poco di legume superfluo, o frutti, e di simili

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz