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24 LA BELLA E SANTA RIFORMA tuale ricreazione; e le portavano quell'affetto e quella venerazione che si ha per le cose sacre. Era intangibile nelle cose grandi e nelle cose piccole, nei precetti come nei consigli. Il Frate Minore che osasse violarla crederebbe di commettere un sacrilegio, poichè era la volontà manifesta di Dio e del Padre S. Francesco. La parola solennemente data nella professione religiosa, bisognava mantenerla con fedeltà as– soluta, senza titubanze nè attenuazioni. Come la più autorevole e paterna dichiarazione di questa Regola fu dai Frati Minori Cappuccini religiosamente accettato il Testa– mento di S. Francesco; senza però volergli attribuire quella forza precettiva di legge o comandamento tanto cara ad alcuni Spirituali, e non dei meno rappresentativi. E per conservare la Congregazione « nella spirituale osservanza della evangelica e serafica Regola)), pub– blicarono nel I536 alcuni semplici e divoti statuti che le diedero l'im– pronta propria e inconfondibile. OGNI SO~TE D'IGNORANZA È PERICOLOSA. E perchè la Regola di S. Francesco è come un piccolo specchio,. nel quale riluce la evangelica perfezione, si ordina che si legga ogni venerdì in ciascun luogo, distintamente, e con debita riverenza e divozione, acciocchè impressa nelle menti nostre, possa meglio os-– servarsi (C, 2). E per meglio fare il debito, con ogni industria cercavano del continuo di sapere quello che era loro obbligo di sapersi, essendO' certi che ogni sorte d'ignoranza è pericolosa, e tanto più apporta seco il pericolo della dannazione quando di lei la persona non si cura, anzi ella è affettata, desiderata e ricercata, e che a quel passo si viene tanto schivato dai buoni, biasimato dagli intelligenti e condannato da Dio, quale è chiamata dagli scolastici ignoranza supina. E questo è quando l'uomo non tiene conto e non vuole sapere quello che egli è obbligato, e dorme con sonno profondo e spensierato o quasi sepolto nelle tenebre di essa ignoranza; e ciò, egli fa per meglio allentare il freno al senso e correre nella via del peccato, e correndo traboccare nell'eterna sua rovina. Però quei buoni Padri, per fuggire questo pericolo, erano dili-

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