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LA VIGNA E LA SIEPE Nel campo della Chiesa Cattolica piantò S. Francesco la vigna .della sua Religione. E per difenderla dal saccheggio dei nemici d'ogni bene ed assicurarle abbondanti frutti, la cinse dalla sua Regola. Il Serafico Padre amava questa Regola come volontà espressa di Dio e la lasciò ai suoi fra# come pegno di vita. Era la midolla del Van– gelo del Signore Gesù. Prossimo alla sua dipartita, prima di ricevere il bacio di sorella morte corporale, dettò ancora le sue ultime volontà. Ora i suoi figli conoscei•ano l'autentica definitiva interpretazione della Regola. Lasciava loro il Testamento, ricevuto ed accettato con senti– menti di rispetto e d'amore. Regola e Testamento, sacra eredità conservata attraverso i secoli, jari luminosi di vita evangelica, sorgenti inesauribili della più pura spiritualità francescàna I All'ombra del Serafico Patriarca si riprometteva copiosa messe la piccola aiuola della beUa e santa Riforma dei Frati Cappuccini, i quali a difesa della medesima, composero alcune divote Costituzioni. Furono la siepe provvidenziale, che evitando le deviazioni o deforma– zioni dello spirito francescano, assicurò alla rinnovata Religione di S. Francesco il vigore e la bellezza d'una eterna primavera. Memori delle calde e ripetute raccomandazioni del Serafico Padre, i Cappuccini s'applicarono, fin dal primo momento, allo studio della Regola francescana con attenzione e diligenza, la trattarono con amore e la osservarono con fedeltà. Ad una erudita scienza teorica preferivano una calda conoscenza pratica, o meglio, studiavano la Regola affenchè lo spirito della medesima illuminasse la pratica della vita. Ne parla– vano spesso e con fervore di spirito, come di cosa che tanto stava loro a cuore. Ragionare della Regola era per tutti un sollievo, una spiri-

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