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22 LA BELLA E SANTA RIFORMA O dunque veramente beati noi, non quattro, non sei, non dieci; ma cento e mille volte beati, torno a dire, sotto questa guida con tanti favori e tanti aiuti datici dal Salvator nostro Cristo Gesù in questo viaggio. Beati noi - replico - se sempre con ogni :fiducia ci rassegnamo nelle sue mani, ponendoci fra le braccia di esso nostro Redentore, Consolatore e Padre. Avventurati noi, se da lui ne la– sciamo guidare e a lui diamo vera, ferma e continua obbedienza, non mancando d'osservargli ogni promessa, con tutte le forze del nostro cuore, continue lodi, chè avendoci cavati, possiamo dire, dalla cattività di Babilonia, n'ha consolati con la sua grazia e con– sola con la speranza di farne cittadini della santa città di Gerusa– lemme celeste e goderlo nell'altezza del suo santissimo Monte Sion, dove egli con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli sempiterni (I, 474). RILUCE COME UN SOLE Non poco importa la nostra Congregazione nella Chiesa di Dio, che riluce come un sole nel tempo delle molte tenebre, che ha ri– svegliato tutto il mondo e mostrato a tutti i Religiosi qual fosse la vita dei primi Padri e particolarmente qual fosse l'abito e la vita del nostro Padre S. Francesco e di quei primi santi della Reli– gione. Guai dunque a quelli che con il loro mal esempio torranno al mondo questo lume della vita di Cristo e dei suoi Apostoli. Non voglia Dio che ricevano la maledizione da Cristo e dal nostro Padre S. Francesco (III, 434). QUESTO FU IL FARE LA RIFORMA Quella bontà infinita ci dia grazia di star nella Riforma, che fu il ritornare in quella prima forma e modo di vivere che diede il nostro Serafico Padre e tutti quei primi suoi compagni. Imperocchè allora ci disformiamo, quando che ci veniamo ad allontanare da quella prima forma. E questo fu il fare la Riforma dei Cappuccini: ripigliare il vivere èhe tenne il nostro Padre San Francesco, il qual fondò la sua Religione in altissima povertà e disprezzo del mondo ed in continua orazione e divozione. Amen (II, 484).

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