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20 LA BELLA E SANTA RIFORMA GODIAMOCI QUESTO BEL DONO Ora stiamo allegri e serviamoci di questa comodità che da Dio abbiamo ricevuta d'osservar perfettamente la Regola a Dio pro– messa. E stiamo lesti di non usar male questo beneficio, perchè Dio nostro Signore ce ne priverebbe. Però fondiamoci bene nell'umiltà, stabilissimo fondamento di tutte le virtù, e godiamoci questo bel dono che ci ha fatto Dio (II, 400). UN TORNARE ADDIETRO Essendo certissimi che chiunque non s'ingegna in tal cammino di gire avanti è, come dice il devoto Bernardo e Agostino santo, un tornare addietro, essendo noi come la barca che va contro acqua, che se quella dall'arte non si spinge a forza, per punto che ella si ferma, il corrente del fiume fa che addietro se ne torni di buon passo, e conseguentemente ne seguita perdita grandissima (I, 248). METTERCI LA PROPRIA VITA « Oh, come io ero cieco - esclamava Bernardino da Reggio - spendendo il tempo in sì vane e disutili sienze, e tanto poco osser– vavo quel che avevo promesso a Dio! Quanto gran benefizio ab– biamo ricevuto da Dio, dandoci lume e comodità in questa santa Congregazione di osservare quello che a Dio abbiamo promesso ! Sia:mo tenuti di metterci la propria vita per difenderla)) (III, 220). NÈ SAPREI ESSER ALTRO CHE CAPPUCCINO « Ho ricevuto - diceva il vecchio Matteo da Schio - questo dono da Dio, che tanto mi piace questa santa Congregazione che par che io ci sia nato e che la sia casa di mio padre, nè saprei esser' altro che Cappuccino. E mi rincresce che questa santa Riforma non è venuta più presto per poter nellà mia gioventù servire a Dio in essa e dargli il fiore della vita mia. Quanti anni ho male spesi, che ho

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