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LA BELLA E SANTA RIFORMA vostra che voi gli consentiate, in un baleno cresce come una mon– tagna e avvelena tutta l'anima. Per ciò chi vuol perseverare nel servizio di Dio nella santa Religione, sopra tutto gli bisogna tener la coscienza netta e la volontà spiccata da ogni affezione terrena; perchè Dio nostro Signore si comunica alle menti pure, e gli è tanto il tenero amore col quale Dio ama l'anima nostra che non patisce compagnia, e una minima brusca che s'interponga è sufficiente a ritardare, a diminuire quell'amore perfetto chè non cod pienamente è concesso all'anima nostra. Per ciò chi bene considerasse, la nostra Regola non attende altro che a purgar e preparare i nostri vasi mondi allo Spirito Santo,. acciò che fatti istromenti di esso Spirito Santo teniamo nella Chiern di Dio il principal luogo, come famiglia particolar di Cristo, impe– tratoci dal Padre Eterno per suo popolo e suoi figliuoli in questi ultimi giorni, come fu rivelato al Padre S. Fran~esco che i Frati Minori erano da Dio chiamati a conservare la vita apostolica nel mondo. E però vi dico che per noi Dio ha fatto il purgatorio; ma Dio ci ha dato tanta comodità che se non corrispondiamo con la vita buona e siamo tanto buoni che morendo ce ne voliamo al cielo in questa gran comodità, ci s.arà da Dio tanto imputata la negligenza che al purgatorio per molti anni andremo. I mondani e gli altri Religiosi per le occupazioni occorrenti avranno qualche scusa, e non facendo tutto quello che debbono il nostro Signore ha prepa– rato a loro e a noi il purgatorio; ma noi non avremo scusa nessuna ii. E più volte io con le proprie orecchie nei suoi sermoni gli sentii dire queste parole: «Cappuccini, non siate negligenti con speranza di dire: Io andrò al purgatorio, che io vi dico che non al purgatorio ma all'inferno andrete, se non vi sforzate d'essere perfetti osservé:– tori della nostra Regola, perchè il purgatorio si dà per quelle co~e che si commettono per fragilità e per i peccati mortali già confes– sati ma non perfettamente purgati per penitenza in questo mondo; ma per la malizia e peccato mortale si dà l'inferno e non il purga– torio i, (III, 189).

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