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302 LA BELLA E SANTA RIFORMA nell'amor di Dio, e non pareva loro di patir niente. Tanto facili– tava loro l'asprezza della vita quel contento che avevano, di ri– trovarsi in tante persecuzioni nell'altissima povertà! (II, 273). ERA DI NATURA AMOREVOLE Matteo da Leonessa non pareva che tenesse conto di fatiche, quando vedeva di poter giovare il prossimo. Era di natura dolce e tanto amorevole e compassionevole al prossimo, che pareva tutti gli fossero figlioli. Dall'altro lato i secolari gli avevano tanta devozione, che tutto quello che voleva, faceva (III, r49). SIA RINGRAZIATO DIO f Benedetto da Subiaco non volle mai pratica dei secolari, e quando gli occorreva di parlarci qualche poco, nel tempo che si fabbricava, sempre con gran modestia e poche parole ; e sempre mescolava le parole di qualche cosa di esercizio e le parole d'Iddio. Diceva alcune parole di quel che parlava, e poi aggiungeva: « Sia ringraziato Dio, la sua dolcissima Madre e il Padre S. Francesco» (III, r34). PAREVA UN ANGELO TERRESTRE Ludovico da Reggio non si vedeva mai adirato, ma tanta era la tranquillità della mente, nei costumi, nel parlare, nel conver– sare e in tutte le cose, che pareva un Angelo terrestre. Costante e paziente nell'avversità, talmente che faceva lume a tutti d'ogni intorno in tutte le virtù (III, 204). PAREVA IMPECCABILE Nè si sentiva mai dalla bocca di Pietro Portoghese altro che edificatorie parole, e tanto era la modestia nella conversazione coi secolari, che pareva impeccabile. Mai si vedeva turbato, ma sempre adornato di una santa modestia in tutte le occorrenze (III, 305).

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