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IL CHIOSTRO E LA STRADA 297 il Frate : « Io non voglio fare contro coscienza ll. Disse lo zio : « Voi non avete carità; sapete come si potranno maritare quelle povere fanciulle. Questo non si fa per disprezzo, poco ci met– tete del vostro e siete causa di cosi gran bene; vi basta la buona intenzione. Andiamo e non tardiamo più l>. Cavandolo, dunque, per le mura, se ne andò col suo zio, sem– pre parlando delle cose del mondo, per certe montagne molto ripide ; e molte volte il frate, urtando nei sassi coi piedi, cadeva; ma lo zio lo confortava dicendo: « Poco abbiamo a camminare più». E quando furono nella cima di un gran precipizio, il frate inciampando, diede della schiena in terra. Per la qual cosa addolo– rato gridò forte: « Gesù, Maria, Francesco! dove mi avete me– nato>) ? E voltandosigli quello che pareva lo zio, con effige orri– bile gli disse: << O scomunicato, se tu non chiamavi cotesto nome, ora io ti voleva precipitare per queste balze>>. E subito disparve, lasciando il frate con tanto terrore, che fu per cascar morto. Pur tuttavia confortandosi nella misericordia di Dio, come meglio poteva, se ne ritornò con molto tremore, dicendo salmi. E la mat– tina in presenza mia - disse Fra Bonaventura - il Ministro lo assolse della scomunica, e tanto tremava, che non si reggeva in su le gambe. Ecco quel che porge ai servi di Dio l'amore dei parenti; il maggior bene che possiamo far loro, è pregare per loro» (III, 316) .. TROVAVANO POCA CARITÀ. E in quel mentre, per essere i servi di Dio poco conosciuti, pativano per viaggio molte cose gravi, imperocchè bisognava loro di alloggiare spesse volte sotto gli alberi, nelle caverne, nelle stalle, nelle osterie e negli ospedali. E trovavano poca carità, .pensandosi i secolari, che non li conoscevano, che fossero furfanti e uomìni di mal affare (IV, 156). SIA PER AMOR DI DIO Quattro di loro, che venivano dalla Marca per andar a Roma,. quando furono a un castello di Foligno in su la: montagna, 'chia-

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