BCCCAP00000000000000000000802

IL CHIOSTRO E LA STRADA 29r FAMILIARITÀ DEI SECOLARI Fuggivano i secolari e la troppa loro familiarità. E quando i Prelati venivano alla visita, nessuna cosa riprendevano più duramente, che la troppa familiarità dei secolari. E dicevano essere impossibile che un frate secolaresco abbia spirito. La familiarità dei secolari sempre ha causato gran danno alla Religione, di– cevano quei servi cli Dio, in guisa che la familiarità dei secolari e la loro conversazione non deve essere per amicizia, come sono ·· le amicizie secolaresche, ma deve essere per devozione. E quando i frati vanno a casa dei secolari, non ci debbono andare per ami– cizia, nè per mangiar e ricreazioni corporali, ma per tirarli alla via di Dio con buone parole e con buon esempio. E il simile dei secolari; non debbono venire ai nostri luoghi per amicizia, nè per mangiare coi frati e ricrearsi corporalmente con essi loro, ma per devozione, per sentire le lòro messe e i loro offici e aver da loro qualche buon ammaestramento. E dicevano quei venerabili Padri che tutti i santi uomini hanno fuggita la conversazione secolaresca, siccome si vede nelle vite dei santi Padri, che beato si chiamava quello che poteva più lontanarsi dai secolari in quelli aspri deserti e mai vedere nessuno; e come diceva il beato Egidio: « Molti andarono a pe– scare e perchè non sapevano pescare, si annegarono>>; volendo in– ferir che i predicatori, non essendo cli quella perfezione che si ri– cerca per conversar lodevolmente con secolari, molti vanno pen– sandosi cli convertir i secolari alla vita spirituale che i secolari tirano loro alla vita carnale, e dove pensavano convertir altri, dànno la morte alla anima propria, che tanto si dilettano e tanto piacciono loro le cose del mondo, che vengono loro in fastidio le cose della Religione, e tanto stanno allegri, quanto si ritrovano in ricreazione con secolari. E di più, !'elemosine che si fanno per amicizie hanno poco me– rito appresso Dio ; e sono causa le amicizie secolaresche di perder di molte messe, dir male l'officio, non far straccio d'orazione e empirsi la mente di cose vane, in guisa che quando vogliono rac– cogliersi nel tempo dell'orazione con Dio, non possono, perchè o che vogliamo o che non vogliamo, all'orazione ci conviene di ri-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz