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IL CHIOSTRO E LA STRADA I primi Frati Cappuccini insegnavano e praticaz,ano, riguardo .alle loro relazioni sociali, una teoria che merita di escere conosciuta e meditata. Essa provocò una esperienza feconda d'insegnamenti. Quanto maggiore era il loro distacco dal mondo, tan;o più intensi erano l'affetto e la venerazione che il mondo professai a loro. La società non poteva rimanere estranea a quel rinnovamento così totalitario della vita evangelÌca. Si sa, il mpndo esige assai dai riformatori; sennonchè i riformatori autentici o!Jronc molto dì più di ciò che il mondo pretende. I loro piani dì riforma non falliscono mai, perchè sono retti dalla provvidenza che ordina e dispone ogni cosa con soavità e forza. Il trionfo finale è di coloro che confidano in Dio, e sotto il suo sguardo si adoperano per la vitto,ria della verità e del bene. Il chiostro e la strada sono due forze in contrasto. O il frate trascina verso Dio la società o questa lo avviluppa r,el suo spirito mondano. Il pericolo è reale; sarebbe ingenuo misconoscerne la gra– vità. Perciò le anime superiori fuggono il rumore e amano la so– litudine; si perfezionano nel silenzio e nel nascondimento. Tutta– via coloro che a imitazione di Cristo e di Francesco abbracciano la vita mista, devono presentarsi sulla scena del mondo, comparire sulle piazze e nelle vie delle città. La prima accoglienza fatta a quei frati « che co-n tanta per/e– zione si erano messo il mondo sotto i piedi)) (II, 194), non fu certo delle più liete. Si raccontano episodi che hanno l'immediatezza e la vivacità d'una istantanea fotografica. Ma questi così spiacevoli in– contri lì subivano volentieri e con lieto volto quei fraticelli, i quali, sorridendo, li raccontavano con indicibile allegrezza, ringraziando La bella e santa Riforma 19

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