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288 LA BELLA E SANTA RIFORMA CONSOLARE GLI AFFLITTI E quando occorreva ai Cappuccini di alloggiare con secolari, ci concorrevano i vicinati per sentirli parlare delle cose di Dio (IV, 45). I secolari in tutte le loro tribolazioni ricorrevano ai Cappucci– ni, e tutte le parole che dicevano loro, le tenevano come se Gesù· Cristo le avesse loro dette (II, 284). Matteo da Leonessa aveva ricevuto da Dio grande grazia di conchiudere paci. Questo faceva che ben spesso era ricercato da popoli in diversi lati, che quasi tutto l'anno aveva da fare. Non pareva che tenesse conto di fatiche, quando vedeva di poter giovare il prossimo. Era di natura dolce e tanto amorevole e com– passionevole al prossimo, che pareva che tutti gli fossero figlioli. DalJ'altro lato i secolari gli avevano tanta devozione, che tutto quello che volevan faceva. E insinchè visse, fu rifugio universale della sua terra di Leonessa, imperocchè quando sentiva esserci levata qualche inimicizia, subito il servo di Dio correva e li rap– pacificava (III, 148). Francesco da Macerata, quando sentiva le tribolazioni dei po– veri secolari, continuamente spargeva lacrime per loro e diceva ai frati : « O fratello mio, non so se tu sai la tribolazione che pa– tisce il tale nostro benefattore. Non te ne scordare, prega Dio per lui che gli dia grazia che non si perda quella povera anima » (III, 4o7). In tutte le loro messe e orazioni si ricordino [i frati] dei be– nefattori, pregando Dio che abbondantemente li rimuneri nella presente e futura vita (C, 34).

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