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LA BELLA E SANTA RIFORMA E si vedeva una sollecitudine di notte e di giorno al servizio dei poveri ammalati, che quando riuscivano dalla infermità, se ne partivano tutti convertiti, imperocchè in principio li facevano confessar e comunicar; e sempre, quando si mangiava, si leggevano lezioni spirituali ; e ogni di si diceva loro la Messa, e spesso si pre– dicava loro. E tanto era il fervore di servire ai leprosi, che moltissimi frati cercavano dai superiori a quella cura; e molti ci stettero tanto, fìnchè ci morirono santissimamente (IV, r96). QUESTE SONO LE MIE LIBRERIE Francesco Titelmans si esercitava volentieri nei più umili uffici a sollievo dei poveri infermi e tener netti i luoghi immondi. Lavava le pezze, portava da mangiare, spazzava e altri servizi, con tanto fervore e sollecitudine, che pareva un altro S. Francesco (III, 173). Il quale diede tanta ammirazione, che fu visitato da molti Padri oltramontani che lo avevano conosciuto nella Religione tanto onorato e ora lo vedevano essersi privo di libri, come un semplice fraticello, scalzo e vestito di un abito d'arbascio; serviva con tanto amore a quei poveri infermi, e con molta ammirazione gli dicevano : « O Padre mio, e come lo avete potuto fare di la– sciare affatto lo studio ? » Rispondeva loro il servo di Dio : « Io ho preso quell'esercizio che mi insegnò il Serafico Padre S. Fran– cesco. E sappiate che i miei Agostini, i miei Girolami, Crisostomi, li ho commutati in questi ; questi sono le mie librerie : servire a questi poverini, tanto dal Signor Iddio a noi raccomandati » (II, 281). ERA IL REFRIGERIO DI OGNUNO Quando piacque al Signor Iddio che Lodovico da Stroncone dai suoi superiori vi fu posto [al servizio dell'ospedale], ne porse le mani al cielo e ringraziando Dio disse: « Ora io vedo che il Si– gnor vuole che io mi eserciti nella virtù della carità del prossimo». Volle nel detto ospedale, il più vile officio che vi fosse; impe-
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