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SEMINATORI DI BONTÀ 2 77 Il Padre F. Ludovico, conoscendo che quella era opera di Diò, che quei suoi servi tanto si fossero infiammati a far un'opera cosi pietosa con tanto pericolo della propria vita, ne mostrò grande al– legrezza e li ritenne un di e una notte ; nel qual tempo tutti in– sieme uniti fecero ferventissime orazioni, raccomandandosi cal– damente al nostro Signore Gesù Cristo che si degnasse in cosi difficile esercizio di pigliar la loro protezione e non permettesse che fossero ingannati. La seguente mattina il Padre F. Ludovico celebrò la Messa dello Spirito Santo e li comunicò tutti. E finita la Messa, fece loro un bellissimo sermone, dicendo : « Figlioli e fratelli benedetti, io prima di voi mi sono ritrovato a queste imprese di servire gli ap– pestati, imperocchè nel 1523 nelle ville di Camerino, venne una gran peste e io mi misi a servirli, e per esperienza conobbi i peri.:. coli che ci sono. Però non vi :fidate di voi stessi, ma solo sperate nel Signore, Dio che vi abbia a liberare da ogni tentazione del de– monio. E per questo abbiate l'occhio di andare sempre a due a due, perchè avrete a praticare con ogni sorta di genti; e gran co– modità di far male. Ma vi dico ben questo, come io in me stesso ho esperimentato, che quei che vanno con retta intenzione sono mirabilmente aiutati da Dio. Sforzatevi, la notte, una parte spen– derla in laude di Dio e ditevi il vostro Officio e la mattina la Messa, perchè il giorno non avrete tempo. E guardatevi di non pigliar denari in conserva da nessuno, nè vi intricate con nessuna sorta di roba, ma solo attendete a guadagnar le anime. E sappiate che metter la vita per la salute del prossimo, è una specie di martirio e molto grato alla Divina Maestà. Però unitevi con la mente vo– stra con Gesù e per semplice amore suo andate a questa carità. E se voi ci morite, siate sicurissimi della salute vostra)). Dicendo il Padre F. Ludovico queste e molte altre parole, fu levato un pianto da quei servi di Dio, e tutti, gridando, dissero con voce alta : « Or piacesse al mio Signore che, siccome egli è morto per me, io morissi per. suo amore per servire al prossimo mio; ma sono tanti i miei peccati, che non credo di essere degno di così gran bene. Ma, Padre mio, pregate Dio per noi che ci con– servi, che non l'offendiamo». Rispose il Padre F. Ludovico.: « Non è conveniente che stando i miei :figlioli in tante fatiche che io me ne stia a riposo>>. E così

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