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266 LA BELLA E SANTA RIFORMA tanta fu la devozione e la gran fede di quelle genti verso di lui, che tutti quelli che avevano ammalati o spiritati, li mettevano nelle strade onde egli aveva da passare, e passando col segno della croce erano quasi tutti liberati. Delle cose grandi che fece circa la restituzione della roba e lasciar le concubine e altri peccati enormi non c'è lingua che lo possa esprimere. Fu tanta, dunque, la bella grazia di questo santo uomo nel suo predicare e di tanto bell'ingegno nelle invenzioni, quella pro– nuncia con tanta efficacia, quella disposizione delle sue cose, quelle gagliarde ragioni nel persuadere e dissuadere, quella vee– menza nel riprendere, quell'esagerarsi contro i vizi, quel percuo– tere i petti e gli animi dei peccatori, quel martellar loro i cuori, quell'abissarli nel timore, quel sommergerli nell'inferno, quel– l'aggrandire le virtù, quell'inanimar ognuno a seguirle, e quel– l'alzare i buoni al paradiso; non è penna che scrivere, nè meno lingua che dire il possa, quanti questo servo di 1 Dio cavasse dal profondo d'inferno e li indirizzasse per la via delle sante virtù. Aveva parimente accompagnata una bellissima presenza e di– sposizione di corpo, di statura non molto grande, una memoria im– mortale, la faccia graziosa, la barba piena e lunga, la voce tanto risonante che una volta, predicando nella città di Perugia, ove io fui presente, voltandosi al crocifisso fece un fervore di più d'un ora, e nell'ultimo, quando pensava ognuno che non vi fosse più fiato, mandò fuori una voce che, mi disse il suo compagno ; « Sono parecchi anni che io sono stato suo compagno a prediche di gran– dissimo terrore, nondimeno vi dico che mai ne ho sentita nessuna che più mi abbia atterrito di questa ii. E credo che quella voce le– vasse una pianella del tetto, per modo di dire, perchè si senti uscir fuori della chiesa quel rimbombo, come fosse uscita dalla bocca di una artiglieria. Non gli mancarono insidie, imperocchè più volte gli fu dato il veleno, e fu miracolosamente da 'Dio liberato, siccome io vidi che, predicando in una città nella provincia di S. Francesco, per le gran riprensioni che egli aveva fatte a certe disoneste persone, fu dato in mia presenza un fiaschetto di vino avvelenato al suo compagno. E gli disse: « Date questo vino al predicatore, perchè è molto buono; è vernaccia vecchia». Rispose il compagno :

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