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262 1-A BELLA E SANTA RIFORMA UNO DEI VALOROSI E FRUTTIFERI PREDICATORI CHE SALISSERO NEI PULPITI Essendo stato Giovanni da Fano alcuni mesi cosi ritirato nel luogo di Scandriglia, il Padre F. Ludovico da Fossombrone lo mandò in Lombardia, conoscendolo istromento molto atto a simile impresa, per predicar e pigliar dei luoghi in quelle bande. E la prima città che egli predicasse in abito cappuccino, fu Verona. E fatta la prima predica piacque tanto a Monsignore e tutto quel popolo, che alla seconda predica non si poteva per la moltitudine capir in chiesa. E perchè molti giorni vi si fermò, furono forzati di accomodar un pergamo in piazza, e quivi predi– care; dove del continuo si veniva il Vescovo, la Signoria e infinito numero di popolo. E molte volte si empiva tutta la piazza, sic– come io ebbi da quelle persone che furono presenti. Nè volse il servo di Dio star in vescovado in casa di Monsignore, ma da po– verino Frate Minore si raccoglieva con i suoi compagni in una chiesa piccolina, che non si officiava, e aveva un appartamento in foggia di coro; e quivi mangiava e dormiva, e nella chiesa ce– lebrava ogni mattina la Messa. E fece in quella città grandissimo frutto, e in particolar una mattina invitò il popolo per il dì seguente, dicendo che voleva predicar della morte. E fu tanto il concorso di gentiluomini e di gentildonne che vennero in piazza in su i cocchi, e la moltitudine del popolo, che si empì di modo la piazza, che non ci avreste but– tato il granel del panico che fosse cascato in terra. E ritrovandosi il santo vecchio in pergolo, e vedendo quella gran devozione, entrò in tanto fervore che pareva che una fiamma di fuoco uscisse di bocca, e la faccia sua si era di sorte arrossita che pareva un finissimo scarlatto, e con la voce tanto sonora e chiara che pareva che uscisse dalla bocca di un toro. Incominciò di sorte a predicare della morte, e tanto 1Jtamente del disprezzo del mondo, accompagnando continuamente tre cose : la morte orrenda, la vanità della vita nostra e il disprezzo del mondo, che atterrì tutta quella moltitudine. E con tanto silenzio lo ascolta– vano, che pareva che quivi non. vi fosse altro che il predicatore.
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