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.256 LA BELLA E SANTA RIFORMA RITORNINO ALLA SOLITUDINE E quando per praticar con secolari, sentano diminuirsi lo spi– rito, ritornino alla solitudine e li stiano tanto che ripieni di Dio, l'impeto li muova a sparger al mondo le grazie divine (C, rr4). ASCENDANO AL MONTE DELL'ORAZIONE E acciò che essi predicando ad altri non diventino reprobi, lascino qualche volta la frequenza dei popoli, e col dolcissimo Sal– vatore ascendano nel monte dell'orazione e contemplazione ; e lì si sforzino infiammarsi come serafini del divino amore, acciò che essendo ben caldi, possano scaldare gli altri (C, 120). PRIMA PREDICARE A SÈ Diceva Girolamo da Montepulciano quando se gliene parlava che voleva dire che egli non predicava: « Non ho predicato an– cora a me stesso ; bisogna prima predicare a sè e convertire se stesso e di poi predicare al prossimo, acciocchè non ci possa esser detto: Ipocrita, cava il trave prima dall'occhio tuo e di poi cave– rai la festuca dall'occhio altrui. Malamente si può riprendere la superbia negli altri, quando che io ne sono pieno ; e cosi degli altri vizi. Ora io mi ritrovo nella Religione con questo desiderio di predicare a me stesso ; quando piacerà al Signore che io abbia ben predicato a me, se mi sarà imposto, predicherò ancora agli al– tri» (III, 324). QUESTO È IL VERO PREDICARE Avendo a fare Matteo da Schio la predica dell'Assunta della Madonna, io per compassione gli dissi: « Padre, voi domattina avete a predicare nel Duomo di Narni; come predicare se oggi di– giunate in pane e acqua ? >> Rispose : « Predicherò, se piace a Dio, colla bocca. Questo è il vero predicare : prima colle opere e di poi colla dottrina. Fu una volta un dipintore molto devoto della Madre

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