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LA BELLA E SANTA RIFORMA dirottamente piangeva la passione di Cristo, siccome lo avesse visto dinanzi agli occhi crocifisso. Stava qualche volta per spazio di due e tre ore colle braccia in croce, sempre lacrimando; e per– chè non era possibile di poter reggere, senza appoggiarsi, tanto lungo tempo, si appoggiava all'incancellata del Santissimo Sacramento (III, 315). Giovanni Pugliese aveva in cella un crocifisso molto devoto di un braccio lungo, il quale aveva accomodatogli una croce. E quivi il dì e la notte la maggior parte del tempo il servo di Dio spargeva lacrime. E siccome più volte e da frati e da secolari fu sentito piangere tanto dirottamente la passione del nostro Si– gnore che adasciatamente (?) l'avresti sentito un mezzo miglio. E una volta tra le altre io gli dissi : « Mi pare che voi fate male a gridare tanto altamente». Mi rispose: « Non me ne posso tenere ; quando io vengo in considerazione che il nostro Signore è morto per noi e le pene atroci che Egli pati per cosi pessimo peccatore, non posso quietarmi insino che non ho sparso una scudella di la– crime, e tanto mi stracco nel piangere che le forze corporali del tutto mi vengono meno>> (III, 421). NON SO COME SI POSSA PERSEVERARE Angelo di Sant'Angelo in Vado fu molto devoto della Ma– donna e quando venivano le sue feste, con molta devozione si preparava, digiunando le sue vigilie con pane e acqua. E diceva: « Non so come si possa perseverare nella Religione chi non ha particolare devozione alla Madre di Dio ; quelle grazie che non impetra dal suo Figliolo la sua dolcissima Madre, difficilmente le impetrerà un altro santo >> (III, 57). Battista da Norcia mai lasciava la corona della Madonna, e quando trovava giovani che lasciavano l'officio della Madonna di grazia, duramente li riprendeva, dicendo loro : « Figliolo, tu non persevererai nella Religione se tu non sei devoto della Madonna, che è madre di tutti, ma particolarmente dei suoi devoti>> (III, 273).

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