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FIORITURA DI PIETÀ 249 Bernardo da Fossombrone meritò di ricevere da Dio partico– larmente il dono delle lacrime, portando sempre scolpita nel cuor la passione del nostro Signore ; e quasi del continuo si vedeva la– crimare. E quando che andava per viaggio, sempre andava un poco innanzi al compagno; e alcuna volta se ne restava tanto ad– dietro al compagno, che più volte ne fu ripreso. E questo veniva perchè quando gli venivano quei fe;rvori, sforzato dalla ridonanza dello spirito, si ritirava in qualche boschetto o luogo che non potesse esser veduto ; e quivi tanto dirottamente piangeva la passione del nostro Signore, che molte volte i secolari, che quivi d'intorno si ritrovavano, correvano a vedere che cosa fosse. E Fra Bernardo vedendoli, tanto altamente incominciava a parlare della passione di Cristo, lacrimando tuttavia, che tutti quei se– colari insieme con esso lui si risolvevano in lacrime. E una volta tra le altre, ritrovandosi in Assisi al tempo del Perdono, un valente predicatore dei nostri fece una predica nel duomo della detta città chiamato S. Rufino, e venendo quel Pa– dre in un fervore, in modo di dialogo diceva le virtù di S. France– sco e vizi opposti che erano nella città, dicendo : « S. Francesco ùmile e tu, Assisi, superbo». E durando lungamente in queste com– parazioni, Fra Bernardo sentendo nominare il Padre S. Francesco e le sue virtù, incominciò a piangere tanto dirottamente, che con le voci impediva che non poteva il predicatore dal popolo essere udito. E quantunque egli si avvedesse che faceva male, era non dimeno tanto l'impeto dello spirito, che non se. ne poteva ritener. E a questo io fui presente. E continuamente si vedevano in lui questi fervori ; e dicevano i frati giudiziosi che questo veniva perchè del tutto si era spiccato dal mondo e teneva la mente sem– pre purgata da ogni affezione terrena per la qual cosa rendeva se stesso sempre preparato a ricevere la ispirazione di Dio (III, 30). NON ME NE POSSO TENERE Io mi avvidi più volte che Bonaventura da Mo::itereale aveva un libro che parlava della passione di nostro Signore. Apriva il santo vecchio quel libro e vi leggeva quattro o sei versi, insino che si compungeva, e di poi con molta fretta lo serrava, e tanto

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