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LA BELLA E SANTA RIFORMA pada smorza, che ardeva dinanzi al Santissimo Sacramento. Della qual cosa dolendosi molto, ogni notte per l'ordinario due ore o tre innanzi mattutino si levava, e se ne andava in chiesa per vedere se la detta lampada fosse smorza (II, 286). L'ANGELICO UFFICIO Si ordina che i chierici e sacerdoti, i quali legittimamente non saranno impediti, udito il primo segno della campana all'officio divino, quanto più presto potranno convengano al coro a prepa– rare i loro cuori al Signore; dove con devozione, composizione, mortificazione, quiete e silenzio, pensino che sono innanzi a Dio, dove debbono assumere l'angelico officio di persolvere le divine lodi (C. 35). SENZA CODE O BISCANTO Si ordina ancora che si dica l'officio con ogni debita devozione, attenzione, maturità, uniformità di voce e consonanza di spirito, senza code o biscanto, con voce non troppo alta o bassa, ma me– diocre. E si sforzeranno i frati salmeggiare a Dio più col cuore che con la bocca (C, 36). Si diceva l'officio adagio, ben puntato e con voce non molto alta (IV, 23). SI LEVANO AL MATTUTINO Matteo da Schio era molto zelante dell'officio divino, che ben– chè molte volte fosse molto stracco, sempre nondimeno si levava al mattutino, nè mai o di raro, purchè fosse nel luogo, mancava di convenire in coro, e diceva: « A me non par di dire officio, se non lo dico in coro con gli altri» (III, 379). Bernardino d'Asti, quantunque fosse molto stracco, quando faceva la visita, di raro e quasi mai lasciava di levarsi a mattutino in coro con gli altri e stare alla disciplina e alla orazione ; e molto
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