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FIORITURA DI PIETÀ 245 dico della santissima comunione del corpo del Signore ; non solo si amministra ai frati, ma eziandio a molti secolari, uomini e donne, che vengono a prenderlo nelle nostre chiese (I, 360). ONORARE QUEL SANTISSIMO ALTARE Per essere noi ubbidienti ai sacri canoni e santissimi ordini, e mostrarci - come in verità noi siamo - veri e zelanti figlioli della Santa Romana Chiesa, si è cominciato si nei tabernacoli del Santissimo Sacramento, si intorno a quello per ornamento suo, .a lasciarvi porre dell'oro e a ben dipingerli, e ponervi coperte e padiglioni preziosi di seta, e. anco ad usare coperte sopra i ca– lici di simil sorte, e ad onorare quel santissimo altare con tutti quell'onori, che da noi poverelli si può. E tanto più volentieri lo facciamo, conoscendo quest'onore convenirsi a luogo tale, anzi non mai abbastanza far se gli può quell'onore che merita un tal luogo, che ne rappresenta il nostro Cristo. Di più anco volentieri da noi si eseguisce tal cosa, essendo la perfidia luterana contraria a questi santissimi onori e al divin culto. Onde ci rendiamo cer,– tissimi che, se il zelante Padre nostro S. Francesco si ritrovasse in terra in questi tempi cosi calamitosi, per cagione di queste maledette eresie, non sarebbe uomo, per devoto e santo ch'egli fosse, che più di lui onorasse quel Sacramento Santissimo e quel sacro e santo altare, e in venerare le immagini dei santi e i santi stessi rivolgerebbe tutto il suo cuore ; mirando egli dall'altra banda il contrario, cioè quanto disonore gli fanno questi nemici di Dio e dei santi, e veramente diabolici di Germania e eretici Ugonotti. E chi dà biasmo sotto un so che di zelo fantastico ad onoranza tale, temo di lui, e sia chi si voglia ; però viva accorto, se egli si tiene e dice essere cattolico e zelante del culto divino, chi non vuole di sè dar saggio sinistro di qualche errore (I, 261). LAMPADA ACCESA Un devoto sagrestano nel luogo di Roma alcuna volta, nel tempo della invernata, che sono le notti lunghe, ritrovava la lam-