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ANIME ORANTI 235 Spirito Santo per mortificar la carne, se quando abbiamo fatto tutte queste cose, non avesse iJ suo fine, per il quale le abbiamo fatte, che è per darci alla perfetta contemplazione, e stare, quan– to patisce la fragilità umana, uniti con Dio, il quale tutte le cose che ha fatte, è stato per voler essere amato. Ritrovandoci, dunque, in questo stato dove da Dio nostro Signore ci siamo posti miracolosamente per via di persecu– zioni, non ci par conveniente che, dopo tante fatiche patite per venir a questo stato, quando ci siamo venuti, ci lo lasciamo per– dere e ritornare un'altra volta alle cerimoniole, alle conversa– .zioni, agli esercizi manuali e ad altre superflue occupazioni, che quantunque le siano fatte per obbedienza e le siano meritorie, non sono però convenienti a chi può far più. Si come un gran mercante che può guadagnare mille scudi non si deve contentare di guadagnare due baiocchi. Abbiamo l'esempio del Serafico Padre S. Francesco che sebbene in quel principio per mortificare il corpo si sottomise a molti esercizi, il Signore ancora lo fece passare per molte tribolazioni; ma quando si vide purgato, fug– giva con ogni diligenza ogni altra occupazione e tutto si dava alla santa contemplazione. E quivi fece il profitto più grande, perchè con l'alta contemplazione fu da Dio talmente illuminato che illuminò tutto il mondo, e mostrò con la vita sua e con la sua Regola la vera strada di servir a Dio (II, 215). IO NON HO CARESTIA SE NON DEL TEMPO Giovanni Spagnolo : era tanto la mente sua in Dio trasfor– mata che di raro e quasi mai si vedeva dagli altri frati, eccetto quando celebrava la Messa con molta devozione, nella quale stava estratto buona parte del tempo, tutto trasformato; e per questo durava nella Messa. ordinariamente per spazio di una ora grossa. La quel finita, subito se ne ritirava o nel bosco o in cella, e perseverava in orazione insino al tempo del desinare. E siccome io vidi, più volte ebbe a dire. « Io non ho carestia se non del tempo; ·poco mi curerei d'altro che di contemplare il mio Si– gnore)), I prelati lo avevano fatto esente dal coro tutte le ore del giorno ; solo il mattutino diceva con gli altri in coro. E per que-
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