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2 34 LA BELLA E SANTA RIFORMA in abbondanza e cocenti sospiri mandavano al trono della Mae– stà Divina (I, 264). Le orazioni ordinarie si facevano tutti insieme in chiesa ; ma quelle erano le manco, imperocchè detta la Messa, quasi tutti i frati che non erano occupati negli offici della Religione, d'ogni tempo ordinariamente si perseverava in orazione insino a Terza e dopo il Vespro insino a Compieta; ritirandosi, secondo i tempi, in chiesa, in cella e nel bosco (IV, 23). SEMPRE CON LA MENTE SOSPESA E non mancò il Signor Dio di dare loro lo spirito suo, imperoc– chè essendo cosi perfettamente spiccati da ogni affezione terrena, erano continuamente trasformati in Dio e sempre stavano con la mente sospesa in contemplazione delle cose di Dio, che tanto fa– cilitava loro ogni patire, che allora si rallegravano, quando si vedevano essere da tutti abbandonati (II, zrz). TUTTO IL LORO FONDAMENTO ERA DI FAR ORAZIONE- Il Padre F. Ludovico da Fossombrone ebbe da fare assai a poter molti di loro quietarli, e ci fu anco da far molto da poterli ridurre che si soggiogassero alle cerimonie della Religione, per aver gustato con tanta dolcezza la contemplazione. E per essersi in quell'austerità così abituati nella solitudine, pareva loro dura cosa la conversazione dell'uno coll'altro, perchè erano tanto le menti loro assodate nelle orazioni e concetti divini, che pareva loro ma– lagevole ogni altra occupazione. E tutto il loro fondamento era di fare orazione. E dicevano : Il fine della Regola e della vita re– ligiosa niente altro è che quando con i debiti mezzi dell'astinenza, della povertà e del silenzio, si sono già vinte le passioni e le affe– zioni disordinate e ridotto il corpo alla soggezione dello spirito; questo è il suo fine: la contemplazione. Vana sarebbe la osser– vanza della Regola nelle cose esteriori che ci sono ordinate dallo
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