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ANIME ORANTI 23r e tanto si fidava di se stesso, che del tutto aveva lasciata la santa orazione (II, 455). IMPEDI.MENTO DELLA SANTA ORAZIONE « Ci dobbiamo guardare - insegnava Francesco da lesi - che non solo nel mangiare, ma in tutte le cose ci dobbiamo governare che ogni cosa ci serva alla santa contemplazione, perfezione della vita religiosa. E tutto quello che noi facciamo che ci rende inutili alla orazione, sempre pecchiamo, perchè veramente a que– sto siamo chiamati e questo è quello che è il fine della vita reli– giosa ; ma le altre cose che noi facciamo sono mezzi, e i mezzi devono sempre essere ordinati al fine. E però il troppo mangiar, il troppo parlar, il troppo conversare, e simili, tutti sono impedi– menfo della santa orazione, e nessuna cosa si può dire essere più grave peccato che quella cosa che più c'impedisce la santa orazio– ne». E più volte io gli senti dire : « Subito che io mi misi l'abito, mi risolsi di non cercare altro nella Religione se non di conoscere Dio, e perchè non può essere amato se non è conosciuto, per questo sempre .mi sono esercitato in conoscere Dio e farlo cono– scere agli altri. E sappiate che quei che cercano altro nella Reli– gione, sono ingannati» (III, 76). L'AMOR PROPRIO E L'AMOR DI DIO « Sappiate-diceva Antonio da Monteciccardo -che chi vuole nella Religione acquistare la grazia dell'orazione, gli bisogna es– sere spiccato dalle passioni e dalle male inclinazioni. Non possono stare insieme l'amor proprio e l'amor di Dio senza gran detri– mento della perfezione. Ogni cosa, per minima che la sia, chi la ritiene con qualche affezione, ci ritarda dal vero amore di Dio. Per questo il nostro Padre S. Francesco non volle mai a uso pro– prio se non quanto la Regola ci concede ; tutto quello che usiamo di più, si recerca la necessità e la dispensazione » (III, 23r).

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