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230 LA BELLA E SANTA RIFORMA santa orazione, perchè da Dio viene ogni bene e per il più non è solito di dar le sue grazie e doni, se non a chi gliele chiede» (II, 252). « E tutti quei che non tengono conto della santa orazione - sottolineava Battista da Norcia - e non sono zelanti di. con– venire in coro, di raro perseverano nella Religione. All'incontro i zelatori delle dette cose, per difettosi che siano, mai Iddio li ab– bandona, e frequentando la santa orazione, è quasi impossibile che non diventino buoni religiosi, avendo il culto divino gran forza di santificare chi con zelo ci dà opera» (III, 272). L'ANIMA S'INGAGLIARDISCE « E sappiate - aggiungeva Giacomo da Cetona - che sic– come del cibo si nutrisce il corpo nostro e senza gli conviene mo– rire, così l'anima nostra si nutrisce, ingagliardisce e vive della santa orazione. E quando che il frate lascia la frequenza della santa orazione, subito l'anima s'inferma, indebolisce e s'intepi– disce, e molto si dispone al peccato; e se non ritorna al sodo cibo della santa orazione, in breve tempo muore» (III, 357). DALL'ORAZIONE VIENE L'INTELLIGENZA « Però - concludeva Bernardino da Monte dell'Olmo - non è cosa che sia per rovinare, quanto il poco lume che abbiamo di Dio, e questo viene perchè siamo troppo intricati in cose disutili ; e però bisogna sbrigarsi dalle occupazioni disutili e darsi alla santa orazione, che sempre la Chiesa di Dio dal principio si è go– vernata con l'orazione e dall'orazione viene la intelligenza e la interpretazione delle Scritture ; però quelli che non sono contem– plativi, per dotti che siano, non possono dichiarare bene le Scrit– ture ; e in tutti i bisogni i santi uomini per essere illuminati sono ricorsi all'orazione. Così noi non possiamo governarci bene, se non ci esercitiamo nella santa orazione, la quale mancando, man– cherà il buon governo di noi e degli altri» (III, 66). Come disse un gran servo d'Iddio, non penso che Bernardino Ochino sia caduto per altro, se non perçhè si era tanto assicurato