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ANIME ORANTI 227 vale la sola contemplazione, essendo che a questo fine ci sono or– dinate tutte le altre cose, siccome dice il nostro Pacre : Quei che non sanno lettere, non si curino d'impararle ; ma scprattutto de– siderar debbono di avere lo spirito del Signore, al quale spirito tutte le altre cose devono servire (II, r58). Quantunque tutte le cose che il nostro Padre pose nella Re– gola siano d'importanza grande e, bene osservate, mirabilmente ci dispongano alla santa contemplazione, nondimeno nessuna mostrò che gli fosse più al cuore che la santa contemplazione, come fine di tutte le altre. E però diceva il ven~rabile Padre Fra Bernardino d'Asti:« Insino a tanto che i frati osserveranno la Regola, sempre Dio difenderà la Congregazione, nè possono os– servar la Regola se non si dànno alla orazione, perchè il fine di tutta la Regola non è altro che la santa contemplazione)) (II, 400). Solo mi resta - diceva Matteo da Bascio - ricordarvi la fre– quenza dell'orazione, che è quello che importa più, perchè tutte le altre virtù senza orazione sono imperfette. Nell'orazione si aumenta l'amor di Dio, che rende perfette le opere nostre, perchè Dio non tiene conto quanto lungamente sei durc.to nell'opera buona, ma con quanto amore (II, 252). «E sappiate-,- aggiungeva Giacomo da Cetona - che la Re– gola nostra non attende ad altro, se non ad ordinarci alla santa orazione, fine della vita religiosa ll (III, 357). PADRE, PREGATE PER NOI Angelo da Sant'Angelo in Vado fu zelantissimo della santa orazione, imperocchè quasi d'ogni tempo un'ora o due innanzi mattutino, sempre era in chiesa, e dopo il mattutino poco o niente si andava a riposare ; e sempre se ne stava ritirato. Ebbe la gra– zia delle lagrime, che poche volte fac~va orazione, ,:::he non pian– gesse dirottamente la passione del nostro Signore. E diceva: « Il fine nostro non è altro che orazione; e per questo i frati tutte le cose che fanno le dovrebbero ordinare che servissero loro al– l'orazione. E quando i secolari dànno le loro elemosine non di-