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220 LA BELLA E SANTA RIFORMA COME ANGELI In quanto della castità io non parlo, perciocchè, circondati di carne mortale, se la passavano - posso dire - come Angeli,. tenendo del continuo i sensi mortificati in guisa, che la morte nè punto delle sue vestigia aveva forza o ingegno di entrare per le finestre loro, nè già mai passava punto di tempo che le menti loro non s'ingegnassero di starsene, a guisa di armellini candidi e mondi, nella nettezza e bellezza della pudicizia (I, 249). NON PAREVA CHE AVESSERO CORPO E pareva che per la grande austerità della vita, fosse total– mente diradicato e svelto il vizio della carne. E talmente Iddio ci concorse con la grazia sua, che in quanto all'onestà non pareva che avessero corpo (IV, 33). TUTTO VI PREDICAVA Erano tanto assorti nelle cose d'Iddio, che quella familiarità che avevano col Signore moderava loro talmente i sensi che a ve– dere uno di loro tutto vi predicava : nella composizione degli occhi, nel parlare, nel camminare e in tutti i gesti (IV, 185). IO NON VI CONOSCO PER FACCIA Quando che Bernardino d'Asti leggeva o si ritrovava in coro, per non avere occasione di vedere i giovinetti, suoi discepoli, si metteva un banchetto dinanzi, imperocchè per essere vecchio al– l'Offizio sempre se ne stava inginocchioni. E una volta tra le altre, ci fece una bella esortazione a tutti di tenere gli occhi bassi. E voltandosi ad uno di noi, più giovinetto, gli disse : « Sappiate, fi– gliolo, che io non vi conosco per faccia, quantunque siate stato presso di me circa tre anni. Ora pensate quello che avreste a fare voi che siete giovane ii (III).

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