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216 LA BELLA E SANTA RIFORMA STIMOLATISSIMO DELLA SANTA OBBEDIENZA Matteo da Cascia era stimolatissimo della santa obbedienza. E quando si facevano i capitoli, sempre voleva sapere se si era ordinato niente. E osservava le costituzioni e quelle cose che si osservano in capitolo inviolabilmente. E tutto il mondo non gli avrebbe fatto fare contro le costituzioni (III, 155). MAI SI VIDE REPLICARE Fu questo servo di Dio, Fra Felice da Cantalice, molto rasse– gnato nella obbedienza, che mai si vide replicare a cosa veruna che gli fosse imposta per difficile, malagevole e faticosa che la fosse ; ma con molta umiltà abbracciava e adempiva tutto quello che gli veniva comandato dai suoi Prelati, senza mai rammari– carsi o lamentarsi. E tutte le cose che egli faceva, voleva che fos– sero condite con la obbedienza santa, nè avrebbe fatto visite nè dato elemosine nella cerca, senza licenza del P. Guardiano. E tanto era buono e fidato, che tutti i frati se ne stavano di lui si– curissimi. Non fu manco obbediente a chiunque gli domandasse qualche servizio (III, 470). LA GERARCHIA ECCLESIASTICA Un altro fondamento posero quei venerandi Padri, che fu la soggezione e riverenza, divozione e obbedienza dei Prelati della santa Chiesa Romana (IV, 6). Come ci esorta il Serafico Padre nel suo Testamento, sforzinsi di temere, amare e onorare i venerandi Sacerdoti, i Reverendi • Vescovi, i Reverendi Cardinali, e sopra tutti il Santo e Sommo Pontefice, Vicario di Cristo in terra, generale Capo, Padre e Pa– store di tutti i cristiani e di tutta la Chiesa militante, e tutti quanti gli altri dello stato ecclesiastico, che vivono secondo l'ordine della santa Romana Chiesa e sono umilmente soggetti al predetto loro nostro Capo, Padre, Signore, cioè al Sommo Pontefice (C, rr9).
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