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IN FILIALE SUDDITANZA 2I3 COME A UN NOVIZIO DI UN GIORNO E perchè erano semplici quei che governavano, ben spesso si rammentava tra di loro, confortandosi, l'esempio del Padre S. Francesco, che cosi volontieri avrebbe ubbidito a un novizio di un giorno che fosse vestito alla Religione, siccome al primo Pa– clre, più vecchio e più dotto. Imperocchè la Religione è gover– nata da Dio e ogni volta che le elezioni sono canoniche, quel Pre– lato che è assegnato a ciascuno di noi, da Dio se gli assegna e non dagli uomini; ìl quale ti rappresenta la persona di Gesù Cri– sto. E ogni volta che tu stai con questa buona fede, che nella Religione tu sei governato da Dio e semplicemente obbedisci per suo amore, Dio che in quel Prelato ti governa, non permetterà che ti comandi cosa che sia contro la sua volontà e l'anima tua. E se pur questo occorresse, che ti comandasse qualche cosa che non piacesse a Dio, e tu non te ne avvedi di questo, ma obbedisci semplicemente pensandoti di far bene, a· lui sarà imputato e non a te. Ma tanta è la forza della ubbidienza santa, che quello che in sè è peccato, che tu per la tua semplicità non lo conosci, ti sarà meritorio a vita eterna. E dicevano quei Padri che molto importa tener con ferma fede, ogni volta che tu ti sei offerto a Dio nella Religione, di essere go– vernato da Dio e non dagli uomini; e che non poco vieni a deni– grare la ubbidienza e diminuisce il merito, quando che con la mente tua entri a considerare le condizioni del tuo superiore ; e quando che per essere nobile, vecchio, letterato, tu gli ubbidisci più volentieri, è segno manifesto che agli uomini, e non a Dio tu ubbidisci. Anzi molto più risplende Iddio in un semplice e puoi tenere di essere governato da lui, che in un uomo dotto, che la maggior parte delle volte governa con la prudenza umana ; ma nei semplici, come istrumenti deboli, più supplisce Iddio, nel quale tu ti con– fidi, e più immediatamente si spicca quel governo da Dio, che dalla prudenza umana (IV, II).