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2!2 LA BELLA E SANTA RIFORMA UMILMENTE S'INGINOCCHINO I Frati sudditi ton ogni umiltà obbediscano ai loro Prelati in ogni cosa nella quale senza alcuna dubitazione, non conosce– ranno Ja divina offesa. E portino ai loro Prelati, come di S. Fran– cesco, anzi di Cristo Dio nostro Vicari, la debita riverenza ; e quando saranno da loro ripresi e corretti, secondo la laudabile consuetudine dei nostri antichi e umili Padri e Fratelli, umilmente si inginocchino e pazientemente sopportino· ogni riprensione e correzione ; e non rispondano loro superbamente nè per alcun modo ardiscano [rispondere] al Prelato, massime in capitolo, ovvero in refettorio, se prima non avranno domandato e ottenuta la li– .cenza (C, r27). NESSUNA COSA PARERÀ DIFFICILE Circa all'obbedienza, non solamente. ad ogni cosa che si co– mandasse loro, anzi un minimo cenno che si desse, con ogni pron– tezza d'animo, allegrezza, sollecitudine e umiltà adempivano il tutto. E nessuna cosa, per aspra che si fosse, pareva loro difficile e grave. Ma eziandio per una parola che si dice quando si fa pro– fessione, cioè di vivere in obbedienza, avevano sempre la volontà apparecchiata e prontissima ad obbedire qualora occorreva che il Prelato comandasse, ovvero ordinasse loro cosa alcuna, senza sentire in essi minima ripugnanza. E cosi continuamente se ne stavano abituati all'esecuzione della obbedienza santa, allegri e contentissimi dimostrandosi, quando venivano al fare della cosa .{I, 248). TANTO L'OBBEDIENZA È PIÙ GLORIOSA Si esortano i frati a obbedire sempre con ogni possibile rive– renza al Sommo Pontefice, supremo Padre di tutti i cristiani, a tutti i Prelati, anzi ad ogni creatura, la quale ci mostrasse la via di Dio, sapendo che quanto quella persona alla quale si obbedi– sce per amor del nostro Signore Gesù Cristo è più vile, tanto la obbedienza è più gloriosa e a Dio più grata· (C, 9).
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