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IN FILIALE SUDDITANZA. L'obbedienza forma col!'umiltà e la povertà un trittico insepa– rabile nel pensiero e nella vita di S. Francesco d'Assisi. Rinunciare alla propria volontà è un atto eccellente di povertà, come è pure un atto di profonda e vera umiltà. Nessuno meglio del vero povero di spirito ed umile di cuore è in grado di sottomettersi agli uomini in omaggio alla sovrana maestà di Dio. Se i superiori cappuccini nel loro governo conventuale si rego– lavano secondo le massime e gli esempi del Serafico Padre, i sudditi a loro volta erano animati nel!'obbedire dagli ammaestramenti e dallo spirito del medesimo Santo Patriarca. I superiori erano i servi dei frati; i sudditi erano i più amati figlioli. E tutti amavano, obbedivano e riverivano i Prelati della Santa Romana Chiesa. IL PIÙ SICURO STATO Per mortificar quello che più importa, che è la propria volontà, ordinarono la santa obbedienza, eleggendo i più esperti nel ser– vizio di Dio e più illuminati per loro pastori e superiori, sotto– mettendosi tutti al voler di quelli. E questo fu giudicato essere il primo stato o almanco il più sicuro nel servizio di Dio, nel qual stato conobbero che tanto Dio ci concorreva col suo favore, che era impossibile che un vero obbediente si dannasse ; e questo perchè con la obbedienza si refrenano tutti i nostri appetiti. Quando conobbero la grandezza, la nobiltà e la necessità del– l'obbedienza, talmente si assodarono nel servizio di Dio e si sta– bilirono nell'obbedienza santa, che ricevettero da Dio assai più

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