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:206 LA BELLA E SANTA RIFORMA di loro fosse Prelato ; ed essi Prelati, quando andavano alla vi– sita - non però lasciando di castigar quello che si trovava degno di castigo - portarsi in modo che, partendosi, se ne dolessero di tal partita i sudditi, e che il ritorno loro fosse anca desiderato ; e non che, mentre dimorava nel luogo, fosse veduto con occhi distorti, nè che albergasse nei cuori dei sudditi un desiderio di non mai più veder quel Prelato. E che questo era cattivo segno - diceva egli, e altri buoni Padri l'hanno confermato - quando ,il Prelato non è amato, anzi fuggito da molti; aggiungendo che insieme col Prelato non va Gesù Cristo quando egli, visitando e trovando gli errori, non li castiga, ma lascia quel luogo avvolto nelle sue imperfezioni e trasgressioni. Similmente cattivo segno era quando nelle visite, dando castigo al fallo, lasciava nel luogo una torbidezza d'animo, un dispiacere interno, una discordia fra fratelli, onde rimanevano senza pace e senza tranquillità di cuore,. effetti propri che nelle sue apparizioni lasciar suole il re delle tene– bre. Allora vi andava Gesù Cristo col Prelato, quando fatte le debite ammonizioni e corretti i suoi figlioli, dato loro l'opportuno e debito rimedio, li lasciava sani, con la pace santa, con l'animo tranquillo e quieto, più volenterosi che mai di far bene e cammi– nare a grandi passi nella cominciata strada della perfezione. Or questo faceva esso buon Padre Asti nel suo reggimento. Non mai si vedeva malinconico, non mai turbato, non mai con ira riprendere, non mai dire una parola oziosa, non mai s'allar– gava eziandio in piccola cosa che in lui porgesse ombra di legge– rezza alcuna, sempre stava con la gravità e con quella insieme, in un medesimo tempo, accompagnava grandissima dolcezza. Non era punto secolaresco. Nondimeno i secolari che venivano a lui~ tutti da esso si partivano soddisfatti. Nè mai diede occasione ad alcuno di dolersi con ragione dei fatti suoi, nè alcuno se ne doleva ; perciocchè quello che prometteva l'osservava, e quello che non era giusto nè possibile, non mai la lingua sua ne faceva promissione, dicendo egli che era brutta e biasimevole cosa il promettere quello che non si può e non si deve ; ed anca non essere se non cosa de– gna di riprensione, mancar di quello che si promette, segno aperto d'instabilità o di poca fede, e scusa per lui non si trova che valga. Perchè il dire : non vi pensai, non lo credei, è indizio chiaro di poca prudenza.
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