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MINISTRI E SERVI 187 imposto per meglio dàrsi alla santa orazione, mi rispose : « Sap– piate che dove si osserva la Regola e si può l'o:ffi.zio della prelatura esercitare con osservànza della Regola e con utilità del prossimo, non è lecito a rifiutarlo pertinacemente, quantunque sia lecito di scusarsi efficacemente e fuggire quanto si può la cura delle anime, siccome abbiamo per esempio di molti santi che l'hanno fuggito ; non può però pertinacemente ribellarsi alla santa ob– bedienza, chi vuol fuggire il peccato mortale». E replicandogli io che ero giovane e conoscevo per isperienza quanto ne pativa detrimento nelle cose spirituali e in quanti pe– ricoli io mi esponevo, accettando di essere Prelato, rispose il servo di Dio : cc Nessuna buona operazione fatta per obbedienza, ci può impedire lo spirito ; ma questo impedimento che voi dite che vi dà, viene perchè voi non fate l' o:ffi.zio con diligenza e semplice - mente per amor di Dio. Bisogna guardarsi in esercitare tale o:ffi.– zio di non cercare se stesso, compiacendosi di essere Superiore, ma solo l'onore dì Dio e la sàlute ciel prossimo. Imperocchè quei che lo desiderano, o che lo esercitano principalmente per proprio comodo, che se non ci fosse il comodo non l'accetterebbero, sono in malo stato e molte volte sono abbandonati da Dio. Però vi do questo consiglio : che essendovi imposto qualche o:ffi.zio che voi lo accettiate e fatelo senza avere rispetto a persona nessuna con osservanza della Regola, e che vi guardiate di non aver paura di esser casso, nè temete vergogna, imperocchè chi teme la vergogna, cerca di mantenersi in tale o:ffi.zio e per potersi mantenere, sopporta . alcuni difetti che non li avrebbe a sopportare, serra molte volte gli occhi quando li avre-bbe a tenere aperti. L'ambizione si conosce quando che uno si sforza quanto può e con offesa di Dio di acqui– stare amici e mantenerseli, massime di quelle persone che egli co– nosce che lo possono aiutare a mantenersi in alto, e molte volte con presenti e con adulazione ; le quali cose sono ben spesso causa di rovinar una Religione>>. Non voglia Dio che queste cose entrino tra di noi! È talmente ,ordinata e in cosi buona disposizione, per grazia di Dio, la nostra -Congregazione, che quantunque siamo Prelati, abbiamo nondi– meno campo largo di poter fare bene e di più esercitarci nella santa contemplazione e in ogni sorte di virtù, insino che la si conserva nell'osservanza della Regola e in questa semplicità (III, 295).
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