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MINISTRI E SERVI S. Francesco delineò con tratti vigorosi e precisi, che hanno il valore psicologico e spirituale d'un autoritratto, l'immagine dei su– periorì. Li definì « ministri e servi di tutti i frati)), cioè i più piccoli ed umili fra i sudditi. Nei superiori devono risplendere le virtù, più che l'onore esterno, che essi in nessun modo devono ambire. Sono a disposizione di tutti e con nessuno s'adirano. Sono nemici degli errori e medici degli erranti; pazienti e paterni nelle corre– zioni; i primi nel lavoro, gli ultimi nel riposo. In nulla cercano se $tessi, ma sempre e in ogni cosa la gloria di Dio ed il bene dei sudditi. Coloro che dalla fraternità cappuccina furono eletti a dirigere .i confratelli a questa scuola impararono i principi e le regole del go-; venia: fvei testi biografici e legislativi si può facilmente individuare 'l'insegnamento trasmesso all'Ordine .dalla vita e dottrina del Sera~ fico Padre. Tutti desideravano occupare l'ultimo posto con Cristo, venuto ad obbedire e servire, e non ad esser servito e comandare. Anzi alcitni ritenevano più perfetto rinunciare alle prelature per darsi con più comodità alla contemplazione, piuttosto che applicarsi alle « cure cotidiane che non durano)), come erano costretti a fare i superiori. Questi erano scelti tra i migliori, non avendo di mira che la gZoria di Dio e la. salute delle anime, e non la scienza,. la spigliatezza nel disbrigo degli affari o altre qualità esteriori. che uma17ramente li po– tessero raccomandare. Anzitutto dovevano distinguersi per un grande amore all'orazione, per una spiccata semplicità di vita ed un ardente zelo della perfetta osservanza regolare. Si preferivano « i più esperti nel servizio di Dio e più illuminati ii, affinchè con la bontà, t' amabilità e il buon , esempio . trascinassero i sudditi alla sequela di Cristo e di Francesco.

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